Il nuovo corso del complesso delle Naiadi sta finalmente restituendo le storiche piscine a una nuova vita, la città sta rispondendo bene alla riapertura degli impianti, come ho potuto verificare nell’ultimo sopralluogo nella struttura e nella risposta alla giornata di apertura che si è svolta questa mattina. Ne ero convinto. Le Naiadi sono nel cuore dei pescaresi e anche degli abruzzesi che hanno imparato a conoscerle in questi anni, ma soprattutto sono tra le strutture natatorie migliori d’Italia. Ad oggi ci sono ancora due problemi che riguardano la Regione che meritano di essere affrontati.
Il primo riguarda la mancata sottoscrizione della convenzione tra Regione e società, indispensabile perché il gestore possa essere in grado di amministrare azioni semplici, come la voltura del gas e della luce, nonché perché si possano compiere altri importanti passi formali per il pieno recupero. Cosa si sta aspettando? La Regione è in possesso di tutte le tutte le certificazioni? Chi si sta facendo carico delle spese nel frattempo, visto che in mancanza di una convenzione il gestore non può farlo? Le sta pagando la Regione? Sono state pagate o si corre di nuovo il rischio che vengano staccate le utenze? Ma soprattutto, considerato che il nuovo corso è iniziato con la benedizione istituzionale della maggioranza di centrodestra, perché il gestore non può decidere con chi contrarre?
Nuove criticità sono un pericolo che va scongiurato e che mortificherebbe gli sforzi fatti finora dalla nuova gestione.
Altra importante questione è poi l’iter del Project financing che farà delle Naiadi un riferimento di avanguardia per la città e per la regione. Difficile ipotizzare un investimento di 10.035.000 di euro fuori da un project. La risposta data dall’assessore Liris alla mia interpellanza nell’ultimo Consiglio regionale sui tempi è stata solo dilatoria e questa posizione preoccupa, perché i tempi devono essere contingentati per rendere esecutivo il progetto prima di luglio 2020 (data in cui termina l’attuale gestione).
Ad oggi, nonostante l’inserimento nel Piano triennale dei lavori pubblici, manca ancora un progetto di fattibilità da mettere a gara e mancano ancora gli atti di assenso al progetto a norma dell’art. 26 del Codice dei contratti. Insomma sono trascorsi 5 mesi dal 20 maggio 2019, quando il project è stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche e tutto questo tempo senza una notizia non è un segnale di certo positivo, ma è una situazione su cui faremo valere il nostro impegno”.