“La Regione dica chiaramente cosa ha in mente di fare delle Naiadi: un silenzio inqualificabile che dura da oltre un anno e che tiene sospeso il futuro dell’impianto, quello dei lavoratori e quello anche degli utenti, non ultima la Pescara Pallanuoto che a causa della mancanza di certezze, non si è potuta iscrivere al campionato di A2. Incredibile!”, così il consigliere PD Antonio Blasioli che da mesi stimola l’esecutivo a intervenire per snellire tempi e decisioni.
“Non si può considerare la proroga minimale concessa alla gestione attuale, una decisione lungimirante sul futuro del più grande impianto di sport e attività acquatiche d’Abruzzo – sottolinea Blasioli – Serve una soluzione che possa essere definita tale e che non si capisce perché, la Regione stenta a prendere. Da oltre un anno pungoliamo perché si guardi oltre il presente. Sul Project financing, che per noi risulta era la via giusta per rimettere a nuovo la struttura, fino ad oggi si è letteralmente dormito, tanto da perdere oltre 10 milioni di euro che sarebbero stati necessari a rilanciare e ad assicurare un orizzonte nuovo e diverso alla struttura. Il progetto era stato ricompreso nel Piano triennale delle Opere pubbliche con delibera 270/19 del 20 maggio 2019, ma da allora la gara non è partita e c’erano le rassicurazioni dell’Assessore Liris, confermate durante il Consiglio regionale del 15 ottobre 2019, con la promessa che entro 45 giorni sarebbe stata effettuata la conferenza dei servizi per i pareri e si sarebbe potuta svolgere la gara. Invece, niente, il covid ha peggiorato le cose e ora si aggiunge un’esigenza di riprogrammazione della proposta di project che parrebbe non soddisfare più la Regione. Poi la proroga beffa, tanto da costringere uno dei fruitori più importanti, la Pescara Pallanuoto, a rinunciare al campionato di A2 per via dell’incertezza sul futuro delle Naiadi.
Uno stallo inspiegabile, che penalizza tutti: la città, l’impianto, i dipendenti che aspettano di sapere quale sarà la propria sorte e sperano di non rivivere l’incubo della chiusura e penalizza anche lo sport, i piccoli e grandi utenti delle piscine. Leggere di una proroga che assicuri la continuità è assurdo. Come lo è anche arrivare dopo mesi in cui la Regione avrebbe potuto capire e scegliere un percorso, ancora una volta all’incertezza se continuare con la via tracciata fin qui o fare un nuovo project, oppure una procedura di evidenza pubblica, cioè cominciare da capo un altro procedimento e perdere altro tempo prezioso. Per risolvere bisogna mobilitarsi non solo con gli annunci: perché tante sono le attività che richiedono programmazione e anche perché non possiamo permetterci di vivere un altro disastro per i lavoratori e le famiglie come quello vissuto con la chiusura.
Ma ora il danno per la Pescara pallanuoto è fatto e sono scarse le possibilità di poter riparare, specie perché chi dovrebbe ha dimostrato di non esserne capace”.