Roma-Pescara in treno in circa 2 ore in luogo delle attuali 3 ore e 22 minuti. E’ pronto, infatti, uno studio di fattibilità voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Trenitalia, da RFI e dalle Regioni di Abruzzo e Lazio. Detto studio di velocizzazione è stato presentato a Roma il 07 ottobre 2020 presso il MIT, con l’impegno del Governo nazionale di garantire i finanziamenti, che in totale ammontano a 6 miliardi e mezzo, che potranno essere attivati grazie ai fondi europei del Recovery Fund, che il nostro Paese attende, anche per agevolare il trasporto delle merci, come ha spiegato il Ministro De Micheli. Lo stesso Ministro ha annunciato che, per velocizzare i lavori, l’opera sarà affidata ad un Commissario. Il progetto è articolato in un lotto zero, già parzialmente finanziato, e poi in altri tre lotti. Il lotto zero costerà 630 mln di euro ed è già finanziato per 350 milioni, che serviranno a definire tutto il progetto di velocizzazione di Roma-Pescara e a realizzare il collegamento con il terzo binario tra Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova e il primo raddoppio da Pescara Porta Nuova a San Giovanni Teatino. Sempre il lotto zero prevede la bretella di collegamento diretto tra Pescara e Roma e il raddoppio tra Lunghezza e Guidonia, i cui lavori sono in corso di realizzazione. Previsti anche il doppio binario tra Tagliacozzo e Avezzano, con tempi di percorrenza che scenderanno a 50 minuti, e il raddoppio totale da Sulmona a Pescara con tempistica di 40 minuti. L’ultimo lotto è il collegamento tra Avezzano e Sulmona a semplice binario, ma con velocità massima a 200 km h. Per quanto riguarda quest’ultima tratta, un bel sogno sarebbe quello di una lunga galleria tra Celano e Bugnara (Progetto realizzabile a detta di esperti e di tecnici). Lo stesso Amministratore Delegato di RFI, Ing. Maurizio Gentile, in una intervista televisiva, ha dichiarato che ciò è praticamente possibile. E, se lo dice un esperto di trasporto ferroviario, dobbiamo convincerci della bontà del progetto in questione. Ciò ci rincuora, perché, per troppo tempo, si è liquidata la questione, facendo poco o nulla, col pretesto del costo elevato dell’opera. Io ritengo che sia importante l’adeguamento di tutta la tratta, dal momento che l’intermodalità trasversale Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce potrà realizzarsi soltanto se il trasporto ferroviario sarà funzionale alle merci e alle persone. Gli Interporti di Avezzano e di Manoppello, gli Autoporti di San Salvo e di Roseto degli Abruzzi e i Porti di Pescara, Ortona e Vasto dovranno avere dunque, insieme con la ferrovia, i requisiti di una intermodalità trasversale, tanto studiata dagli esperti di logistica Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro. Per concludere, non si può più ragionare in termini soltanto di profitti attuali, vista la scarsa funzionalità della tratta ferroviaria Roma – Pescara. I benefici si vedranno, quando l’opera di adeguamento sarà ultimata e servirà veramente allo scopo della ZES intermodale trasversale, che vedrà una rivoluzione nel trasporto delle persone e delle merci. Io credo che le aree interne dell’Abruzzo non saranno più mortificate e spopolate come ora, ma, al contrario, saranno gratificate da una nuova era lavorativa, economica, culturale, turistica e relazionale. Quanto detto sopra, a proposito della ferrovia Pescara – Roma, mi è sembrato di trovare d’accordo con il Ministro anche i Governatori Zingaretti e Marsilio. Non vorrei da ultimo passare sotto silenzio la notizia di una bretella di collegamento, che vede coinvolto anche il Capoluogo di L’Aquila.