“Sei tentati suicidi, tredici atti di autolesionismo, due colluttazioni e quattro evasioni. I dati che provengono dalla casa circondariale di Vasto, riferiti al primo semestre di quest’anno, sono estremamente preoccupanti e destano parecchio allarme da parte della polizia penitenziaria. Oramai non si contano più le criticità che affliggono il mondo delle carceri abruzzesi. Pur non essendo la panacea di tutti i mali, mi auguro che martedì prossimo 12 dicembre, nell’ambito della seduta del Consiglio regionale, si possa finalmente dare avvio alle votazioni per eleggere il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Garante le cui funzioni e prerogative, mai come oggi, sono a dir poco necessarie e urgenti per affrontare e risolvere i molteplici problemi che sia i detenuti sia i dipendenti dello Stato vivono ogni giorno sulla propria pelle”. E’ questo il commento reso noto dal Consigliere Leandro Bracco all’indomani dell’allarme lanciato dal Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) per quanto attiene alla casa circondariale di Vasto e all’annessa casa-lavoro. “Da moltissimi mesi a questa parte – rileva l’esponente di Sinistra Italiana – sono stati purtroppo numerosi i casi saliti agli onori delle cronache che hanno riguardato aggressioni messe in atto da carcerati ai danni dei poliziotti penitenziari ma anche tentativi di suicidio e atti di autolesionismo. Queste circostanze si sono verificate nella stragrande maggioranza degli istituti di pena dell’Abruzzo e ovviamente hanno causato notevolissima preoccupazione da parte degli addetti ai lavori”. “Da circa tre anni – prosegue Bracco – nel Consiglio regionale di cui mi onoro di far parte, regna lo stallo sul fronte dell’elezione di una figura chiave per il mondo carcerario quale è quella del Garante. Pur avendo piena contezza del fatto che, con l’elezione del Garante medesimo alcune problematicità che a oggi sono presenti negli istituti di detenzione abruzzesi rimarranno, non posso però non far notare che proprio l’elezione del Garante può essere il primissimo passo grazie al quale queste criticità possano finalmente emergere ed essere affrontate nella maniera migliore e più professionale possibile da parte di una persona innanzitutto competente e che al tempo stesso possieda quella passione e voglia di cimentarsi con la realtà estremamente delicata e variegata del mondo delle carceri”. “Considerata soprattutto la spaccatura che contraddistingue la maggioranza di centrosinistra sul nome di Rita Bernardini – sottolinea Bracco – è sostanzialmente certo che martedì 12 dicembre il Garante non venga eletto. Ciononostante è però essenziale dare il via, sempre nella giornata del prossimo 12 dicembre, alle votazioni per fare in modo che dopo tre di queste nelle quali nessun candidato abbia totalizzato almeno 21 voti, dalla quarta votazione in poi possa bastare la maggioranza assoluta delle preferenze ossia 16 per eleggere questa importantissima figura”. “L’obiettivo che ragionevolmente può essere centrato – conclude Leandro Bracco – è che entro febbraio 2018 Rita Bernardini, figura di spicco del partito Radicale e donna estremamente competente e preparata riguardo le mille sfaccettature che concernono il mondo carcerario italiano, possa finalmente essere eletta Garante dei detenuti della Regione Abruzzo e dunque portare la propria professionalità a beneficio sia dei detenuti sia della polizia penitenziaria”.