Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Chieti, hanno eseguito un’ Ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento nei confronti di un pregiudicato trentasettenne di Chieti.
Il predetto è indagato in relazione alla commissione del reato di atti persecutori commesso nei confronti della sua compagna venticinquenne sia durante in periodo della convivenza che dopo la fine della stessa.
Anzi, proprio dopo la fine del rapporto, l’uomo aveva intrapreso una sistematica attività di persecuzione nei confronti della donna posta in essere con appostamenti e pedinamenti, suonandole alla porta anche nottetempo, nonché con telefonate e messaggi con i quali profferiva minacce di morte. Molti episodi sono avvenuti in pubblica via, alla presenza di passanti e di conoscenti della coppia.
L’ultimo fatto è avvenuto in data 16.03.2021 allorquando l’uomo, dopo aver raggiunto l’abitazione di un’amica della donna, all’interno della quale la stessa si trovava quale ospite, l’aveva aggredita fisicamente, colpendola più volte con calci e causandole ecchimosi ed ematomi. In tale occasione l’uomo, ossessionato dalla gelosia ed alterato dall’assunzione di alcool, le aveva sottratto il telefono cellulare, di fatto rendendosi responsabile anche del reato di rapina.
Sul posto era intervenuta una pattuglia dell’Ufficio Volanti del locale U.P.G.S.P. che aveva prestato soccorso alla donna raccogliendo anche le sue dichiarazioni.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Chieti Dott. L. DE NINIS su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa M.D. Ponziani.
L’attività di indagine è stata condotta dalla Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura di Chieti specializzata per i reati contro la persona, in particolare per violenze di genere, ed ha permesso di ricostruire che per tutto il periodo della loro relazione, durata all’incirca un anno, vi erano stati reiterati episodi di violenze fisiche e che la donna altre volte aveva fatto richiesta dell’intervento delle Forze dell’Ordine tuttavia manifestando la volontà di non sporgere denuncia nei confronti del suo partner. Il Giudice, oltre al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna con obbligo di mantenersi da essi ad una distanza di almeno 300 metri, ha disposto il divieto di avvicinamento sia alla casa ove la donna vive ma anche all’abitazione dell’amica, luogo frequentato dalla parte offesa ed al cui interno si è verificata l’ultima violenta aggressione.