CHIETI. IL SINDACO DI PRIMO RELATORE ALLA CONFERENZA NAZIONALE SULLA COOPERAZIONE E SVILUPPO

Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in qualità di Vicepresidente Nazionale ANCI -Associazione Nazionale Comuni Italiani, questa mattina è intervenuto all’Auditorium del Parco della Musica di Roma alla 1ª Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, evento organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Tantissimi i partecipanti provenienti da tutto il mondo per contribuire al tema “Novità e futuro: il mondo della Cooperazione Italiana”.  

 

L’evento, che si è aperto con una sessione a carattere istituzionale da parte del Ministro degli Esteri Angelino Alfano, il Segretario Generale del Maeci Elisabetta Belloni e il Presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin Archange Touadera, ha visto, tra gli altri, i contributi dei Ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti, del Presidente della Società “Dante Alighieri” Andrea Riccardi, già Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’integrazione; del Commissario Europeo per la Cooperazione allo Sviluppo Neven Mimica; del Ministro delegato al Budget della Repubblica del Senegal Birima Mangara; della Vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, già rettrice dell’Università per stranieri di Siena e proseguirà domani con l’apporto dei rappresentanti di Enti, dirigenti ministeriali, docenti universitari,  esperti dal campo, imprese, testimonial e ospiti del mondo della cultura per capire quanto la cooperazione crei opportunità di crescita e lavoro per tutti. 

«La Legge 125/2014 – spiega il Sindaco Di Primionata con l’intento di  favorire la partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche di Cooperazione allo sviluppo, sta portando ad una ridefinizione degli equilibri del Sistema Italia ed ANCI, insieme agli altri enti territoriali, è chiamata direttamente a inserirsi e a contribuire al nuovo sistema nazionale. In accordo con il Protocollo di Intesa sottoscritto con il Ministero degli Affari Esteri e il Dipartimento degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dunque, viene riconosciuta quale soggetto di riferimento per le attività di preparazione e formazione del personale coinvolto in iniziative di rilievo internazionale nonché per la predisposizione degli interventi di sostegno ai Comuni e alle Città Metropolitane in campo internazionale.

In tal senso, con il programma “Municipi senza frontiere” l’Anci ha aperto nuovi canali di comunicazione tra le istituzioni e le società civili di Paesi diversi, coinvolgendo municipalità italiane e straniere in progetti di cooperazione per uno sviluppo intelligente e sostenibile. Nell’ambito di questo programma sono previsti interventi di “capacity building” per far crescere la capacità di gestire la cosa pubblica in settori delicati come il sistema educativo e scolastico, la protezione civile, la raccolta dei rifiuti o l’illuminazione pubblica in Siria, Libia e Burkina Faso.

Un significativo contributo – ricorda il Sindacoi Comuni l’hanno portato anche nella risposta al bando Aics “Promozione dei partenariati territoriali 2017”, dove sono stati 14 i Comuni a rivestire il ruolo di capofila su 22 iniziative finanziate e destinate alla Palestina, il Senegal, la Tunisia, il Burkina Faso, il Mozambico, il Congo, il Niger, la Birmania e la Bolivia. I settori di intervento che hanno catturato i finanziamenti sono lo sviluppo urbano sostenibile, job opportunites e coesione sociale, sviluppo economico locale, migrazione e sviluppo, ambiente ed energia, agricoltura, inclusione sociale e formazione.

Come sindaci – evidenzia il Sindacosiamo abituati a risolvere i problemi e far crescere il territorio, migliorarne le opportunità di sviluppo senza troppi mezzi. Questa esperienza quotidiana è la ricchezza delle comunità e il punto di arrivo delle politiche di sviluppo immaginate dai Governi internazionali e regionali e da quello nazionale: senza l’impegno delle Comunità locali gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda internazionale 2030 non possono realizzarsi.

La cooperazione in reti regionali o nazionali, quali Agenda 21, Borghi più belli o europee come Eurocities e Urbact, o internazionali come Med cities, è un impegno costante delle nostre città e si rinnova costantemente con l’adesione a accordi tematici quali il Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, il Patto sulle politiche alimentari urbane lanciato durante l’Expo.

La cooperazione allo sviluppo non va intesa come un obbligo di legge piuttosto come un interesse da perseguire ma deve essere un convincimento che alberga in ognuno di noi – conclude il Sindaco -. I Comuni vogliono contribuirvi da protagonisti secondo la logica del cosviluppo sia delle nostre comunità che di quelle che partecipano ai progetti di cooperazione e tutte le municipalità, sia quelle piccole che quelle medie, possono e devono partecipare: nessuno di noi potrà dire per davvero che è andato lontano nella sua esperienza se non avrà fatto qualcosa per l’altro. È  questo il principio che anima i Comuni italiani quando si mettono al servizio con le altre municipalità per creare progetti di cooperazione».

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