La “Festa della transumanza” è un rituale portato avanti in ogni dove. Anche le più grandi città del mondo si sono trovate “costrette” ad ospitare questa manifestazione e a vedere invase le proprie piazze da centinaia e centinaia di ovini: Milano e Madrid sono solo due esempi. A Celano invece non è stata concessa l’autorizzazione per utilizzare il Castello (all’esterno) come luogo per rievocare una tradizione importante e ricca di storia quale è quella della transumanza.
A non aver concesso l’autorizzazione sarebbe stata la Sovrintendenza; per questo il signor Giancarlo Sociali, membro delle associazioni “Beato Tommaso” da Celano e “ArciConfraternita della Chiesa di Sant’Angelo”, ha inviato la seguente lettera al sindaco Settimio Santilli affinché il Castello venga restituito ai cittadini:
Sig. Sindaco, come Lei è a conoscenza, la festa della transumanza relativa alla presenza del gregge di pecore a testimonianza della Fiera di Celano del 1399 data al Conte Pietro dal Re Ladislao, non si è potuta svolgere causa la mancata autorizzazione ad occupare il fossato esterno del Castello, da parte della Sovrintendenza.
Questo puntiglio da parte della Sovrintendenza non ha basi etiche e legali a cui appoggiarsi. Infatti, il fossato (tutt’oggi sporco ed infestato da erbacce) non poteva subire nessun tipo di danneggiamento da parte di un piccolo gregge di animali, ma che aveva un enorme valore simbolico e storico-culturale per i giovani ed i cittadini tutti.
Sig. Sindaco non è possibile che città come Madrid accolgano tutti gli anni migliaia e migliaia di pecore per festeggiare il rito storico della transumanza; città come Milano mettano a disposizione addirittura Piazza Duomo per evidenziare questo antico mestiere ormai in estinzione; città come Ferrara facciano delle pecore i tosaerba dei prati nei parchi; città come Bergamo incentivino il passaggio di esse nella città per la transumanza; città come Brescia sfruttino il passaggio delle pecore come attività culturale di attrazione turistica, ed a CELANO noi cittadini facenti parte di Associazioni Culturali come la “Beato Tommaso” da Celano e la “ArciConfraternita della Chiesa di Sant’Angelo” (festeggiante San Michele Arcangelo protettore anche dei Pastori), non possiamo aver potuto usufruire di uno spazio dedicato a loro della parte esterna del castello, usato nelle Fiere svoltesi nel passato da commemorare nel presente.
Sperando in un suo intervento presso la sovrintendenza, e magari anche di altre istituzioni che leggeranno la presente, la saluto con la speranza che il Comune di Celano ottenga un godimento privilegiato per il Castello in occasione di feste, convegni e quant’altro possa riguardare la cultura della nostra Città.
P.S. Per realizzare l’evento della transumanza, oltre a non vedersi concedere lo spazio esterno il castello, la Confraternita di Sant’Angelo ha dovuto pagare per due ore della saletta convegno la somma di € 250,00. Non so se possiamo parlare ancora di Castello di Celano e non solo di Castello.
Celano lì 19 Settembre 2016
Giancarlo Sociali
Redazione ilfaro24.it