“Rattristati e preoccupati” questo è lo stato d’animo con il quale vivono in CNA la vicenda del Gal . A dichiararlo sono il Presidente Francesco D’Amore e il direttore Pasquale Cavasinni “perché ricordiamo con quanto entusiasmo alcuni nostri dirigenti contribuirono alla costituzione del primo GAL Marsica”. Cavasinni, insieme ad alcuni tecnici, andò Vienna a presentarlo e a condividere progetti con altri GAL d’Europa. La CNA svolse un convinto e molto impegnativo lavoro di animazione verso i privati per farli aderire ma anche verso gli Enti pubblici. “Fu molto faticoso” ricordano i due dirigenti “perché a questo progetto eravamo in pochi a crederci! Ancora oggi ci sentiamo in dovere di ringraziare, fra gli altri, la BCC di Roma perché in quanto banca e con la disponibilità di alcuni loro funzionari bravi e competenti sostenne il progetto e ci aiutò a convincere gli scettici. Dopo alcuni anni si raggiunsero importanti obiettivi nell’interesse del territorio e delle imprese”. Si riuscì a costituire l’Associazione regionale dei GAL alla quale fu affidato il compito di coordinare le sette società abruzzesi e Cavasinni, per un periodo ne fu il Presidente. “Eravamo concentrati a studiare” ricordano D’Amore e Cavasinni “a comprendere bene l’organizzazione, le procedure, le rendicontazioni, a creare i contatti fra soggetti locali con partner nazionali ed europei. Ci si prodigava per intercettare risorse economiche per farne beneficiare le attività private e pubbliche locali. Non che all’epoca si fosse immuni da tentativi di ingerenze, di strumentalizzazioni o iniziative finalizzate ad interessi personali o di parte. Ma la governance di allora, per anni riuscì ad arginare tali tentativi e a far prevalere il buon senso e mettere al centro gli interessi del territorio e del sistema economico locale. Oggi lo scenario è completamente diverso e nutriamo forti dubbi che le diatribe e i contrasti di cui si legge, al di là di chi possa o meno avere ragione (non spetta a noi giudicare), possano generare un risultato positivo e d’interesse collettivo. Ed è per questo che facciamo appello al buon senso di tutte le parti in causa affinché facciano quanto è in loro potere per scongiurare il rischio di perdere il finanziamento di circa quattro milioni di euro recentemente assegnato a questo Ente”. “Inoltre” sottolineano dalla CNA “questa vicenda si sta consumando in un contesto economico e sociale ben più grave di crisi di altri Enti, CAM in testa ma senza dimenticare la galoppante disoccupazione, l’oppressione della burocrazia, le difficoltà di accesso al credito, i tagli a servizi di primaria importanza che preoccupa cittadini, famiglie ed imprese. Siamo fortemente preoccupati perché il nostro territorio, se si vedesse privato anche dell’opportunità di sviluppo che potrebbe generare il finanziamento al Gal, significherebbe un ulteriore impoverimento”. “Siamo convinti che stante tale situazione” concludono D’Amore e Cavasinni “la classe dirigente locale non può pensare di risolvere i problemi semplicemente limitandosi a cambiare qualche consiglio di amministrazione o di revisori dei conti. Occorre far prevalere lo spirito di servizio che ci si aspetta da amministratori pubblici e privati; lavorare tutti insieme per elaborare i piani industriali per risolvere le situazioni di crisi; essere disponibili all’incontro, al confronto, alla condivisione. Auspichiamo sinceramente che questo accada a cominciare dal Gal Terre Aquilane”.