Torno a denunciare l’intollerabile situazione che vede il nostro Distretto Sanitario attualmente spogliato dai principali ambulatori specialistici, condizione che si è aggravata ulteriormente dalla mia ultima segnalazione nel giugno del 2018.
Purtroppo si è verificata
una situazione di quasi inattività per diversi ambulatori, sino alla chiusura
di alcuni.
L’ambulatorio di Oculistica è chiuso per la mancanza di specialista titolare e
non sostituito, stessa cosa vale per l’Otorino il quale -per volere dello specialista
titotale, è stato spostato a S. Valentino con la conseguente chiusura di quello
di Popoli che ha perso così una branca specialistica presente da tantissimi
anni.
Invece per quanto riguarda l’endocrinologo ci troviamo in una situazione a dir
poco assurda: questo servizio è infatti assente in tutta la provincia di
Pescara eccetto, per l’appunto, Pescara.
Questo significa penalizzare ancor di più un’utenza mortificata da anni, quella
che riguarda in particolar modo gli abitanti delle aree interne, i quali
contavano su questi servizi.
Infatti, nonostante non siano molti, hanno sempre registrato una grande
affluenza sia da utenti residenti nella Provincia di Pescara che da quella
confinante Ausl di L’Aquila-Sulmona.
Le branche Specialistiche presenti erano Oculistica (21 ore settimanali
ripartite in 4 giorni), l’Otorinolaringoiatria (6 ore settimanali con un
accesso a settimana), la Dermatologia (3 ore settimanali ripartite in due
giorni) e l’odontoiatria protesica e conservativa (20 ore settimanali ripartite
in tre giorni)
Questa sgradita situazione porta a molta insoddisfazione tra i nostri
cittadini, infatti molti di loro sono costretti a far richiesta ad un privato
per eseguire una visita importante, ciò genera difficoltà per chi questa non
può permettersela e vive in ristrette condizioni economiche.
La situazione descritta diventa ancora più triste se si considera che avviene
in una struttura considerata da sempre efficiente, anche per via dei numerosi
servizi che mette a disposizione dell’utenza della nostra zona.
Come già detto, lo scorso giugno mi sono occupata della situazione segnalando
la vicenda a diverse personalità dirigenziali dell’Azienda Sanitaria, non
ricevendo però alcun riscontro nonostante
la mia volontà di cercare una soluzione congiunta.
L’entroterra da ormai un decennio riceve numerose mortificazioni e la mancanza
di servizi adeguati fa parte, naturalmente, di questi: dinanzi ad uno
spopolamento le cui cause sono spesso economiche, bisogna comprendere che
un’azione penalizzante come questa va ad aggravare maggiormente la situazione.
A questo punto ritengo ora più che mai necessario appellarci al neo presidente
Marco Marsilio e a quella che sarà la futura giunta regionale, con i quali al
più presto mi occuperò di trovare dialogo affinché la nostra zona non sia più
dimenticata e la nostra gente trattata esattamente come merita.