“Il Presidente del Consorzio di Bonifica Gino di Berardino non ha più la fiducia di Confagricoltura” è quanto afferma il Presidente Fabrizio Lobene “Da qualche mese di Berardino risulta latitante, detta direttive contraddittorie e sollecitazioni prive di un disegno chiaro alla struttura consortile e assume scelte personalistiche non concordate con i rappresentanti di Confagricoltura in seno alla Deputazione Amministrativa” prosegue Lobene “E’ ancora più grave il suo disinteresse per l’impianto di irrigazione previsto dal Masterplan e, negli ultimi giorni, approfittando degli straordinari eventi meteorologici ha iniziato a sponsorizzare fantasiosi progetti sulle canalizzazioni del Fucino”.
“Confagricoltura ed i propri rappresentanti hanno saputo solo dai giornali della riunione che ha indetto per il giorno 8 agosto cui sono stati invitati i sindaci del Comprensorio ma non i rappresentanti degli agricoltori” tuona Lobene “Ci saremo aspettati che si fosse dato seguito a quanto convenuto nella riunione promossa dal Sindaco di Celano Settimio Santilli e cioè di incontri periodici con i sindaci e le rappresentanze agricole per portare avanti il potenziamento, presso il consorzio di bonifica dell’ufficio di progetto insieme ad ARAP e per monitorare l’andamento della progettazione, ci saremmo aspettati una maggiore attenzione sul progetto da presentare al GAL Marsica per finanziare la ristrutturazione del complesso dell’Incile. ”.
Confagricoltura L’Aquila ricorda al Presidente Di Berardino che il Consiglio dei delegati ha approvato il progetto preliminare per la bonifica e l’allargamento del canale collettore centrale e dei suoi allaccianti, progetto, peraltro mai presentato per essere finanziato con le norme previste dal piano invasi. Ricorda che il Masterplan non è solo un documento ed un importo finanziario ma sono veri e propri progetti preliminari elaborati ed approvati dall’autorità di Distretto e consegnati alla Regione Abruzzo per essere resi esecutivi. Il Presidente Di Berardino, invece, alimenta pericolose confusioni con Sindaci ed Assessori comunali proponendo soluzioni estemporanee e scordando che ha firmato, insieme a tutte le Amministrazioni il documento, peraltro preparato dal Consorzio stesso, davanti all’allora Presidente D’Alfonso che approvava il percorso e le priorità di intervento sul Fucino.
Confagricoltura ribadisce che la priorità del progetto va assicurata alla realizzazione dell’impianto irriguo, vi sono ragioni tecniche e procedurali, messe nero su bianco non solo dal Responsabile Unico del Progetto (RUP) ma dallo stesso Dipartimento Agricoltura della regione, che impediscono di ottenere per tempo le autorizzazioni e che suggeriscono, per evitare di restituire allo Stato 50 milioni di euro, in via prioritaria la realizzazione dell’impianto di irrigazione, senza trascurare l’ottenimento dei necessari pareri per la realizzazione delle vasche di laminazione da realizzare tra Pescina e San Benedetto.
Le relazioni tecniche sono chiare, realizzare le vasche significa scavare e trasportare oltre 2 milioni di metri cubi di ghiaia e terra, non vorremmo – dicono a Confagricoltura- che i veri obiettivi non sono quelli del risparmio idrico ma di costruire un laghetto di 16 ettari di nessuna utilità per gli agricoltori ma utile solo alle aziende di movimento terra che con quei quantitativi riuscirebbero a colmare i buchi delle numerose cave aperte sul territorio. La nostra organizzazione non consentirà questo scempio e non darà più la sua fiducia a chi non mostra interesse a portare avanti i progetti condivisi.
Intanto il Consiglio dei delegati, nella seduta del 30 Luglio, ha fissato al 24 novembre 2019 la data per le elezioni del nuovo consiglio del Consorzio tuttavia le elezioni sono a rischio dopo i ripetuti annunci fatti dall’Assessore Imprudente che intende presentare una profonda revisione delle norme sui Consorzi di Bonifica che imporrebbero poi, per la loro applicazione, un periodo di commissariamento.
Una data però è certa il 9 di Settembre p.v. i membri del Consiglio dei delegati designati dalla regione Cesidio Piperni, Roberto Giovagnorio, Vincenzino D’Elia e Mario Mancini, già decaduti all’atto dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale ma in carica per le sole attività di ordinaria amministrazione, cessano la loro funzione, ed a questi dovranno subentrare i nuovi membri scelti dall’attuale Amministrazione regionale.
“Suggeriamo al Presidente Di Berardino, grande elettore e uomo dell’ex Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio di rassegnare le dimissioni prima che venga sfiduciato, lasciando il posto a chi vuole veramente lavorare per il bene del territorio”. Conclude il Presidente Lobene.