“Spiace dover perdere tempo per rispondere a Roberto Giovagnorio che non è un membro del CDA di Confagricoltura L’Aquila di cui il sottoscritto è Presidente, ma semplicemente un rappresentante politico in seno al Consiglio dei Delegati del Consorzio di Bonifica. Spiace che a distanza di cinque anni il consigliere Giovagnorio non abbia ancora appreso i ruoli e le funzioni degli organi del Consorzio, ci spiace se si sia sentito offeso ma abbiamo solo ricordato al Presidente Gino Di Berardino come stanno i fatti”. Afferma Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila
L’articolo con il quale abbiamo lamentato la perdita della fiducia dei rappresentanti di Confagricoltura nei confronti del Presidente di Berardino non aveva nulla contro gli altri Consiglieri eletti e nominati, ci siamo limitati a ricordare ai rappresentati politici al Consorzio che il comma 2 dell’art. 1 della L.R. 12 agosto 2005, n. 27 stabilisce che “i nominati dagli organi di direzione politica in seno ai Consigli dei Consorzi di bonifica decadono all’atto di insediamento del nuovo Consiglio regionale, salvo motivata conferma nei successivi 180 giorni. Per cui il giorno 9 settembre P.V. il Presidente Di Berardino oltre ad aver perso l’appoggio dei quattro rappresentanti di Confagricoltura perderà anche quello dei nominati “salvo motivata, quanto improbabile, conferma”.
“Se Confagricoltura ha preso questa decisione chiedendo le dimissioni di Di Berardino anche prima del 9 settembre è frutto delle sue sconsiderate e solitarie iniziative non ultima la fallimentare riunione di questa mattina alla quale, nonostante l’enfasi di ben due comunicati stampa, è stata disertata da quasi tutti i politici e sindaci del territorio.
Presenteremo subito una mozione motivata di sfiducia individuale verso Di Berardino, come previsto dallo Statuto e, se vi sarà un’altra maggioranza, si eleggerà un nuovo Presidente perché il Consorzio di Bonifica non ha bisogno di un Commissario”. Conclude Lobene