Continua l’impegno della consigliera regionale Sara Marcozzi nei presidi ospedalieri della regione depotenziati dalla tagliola dell’assessore Paolucci e, l’altro ieri, è stato il turno di Atessa. “Una seria riprogrammazione dell’offerta sanitaria non può prescindere dalla visita delle strutture, verificandone con i propri occhi le condizioni e ascoltando le esigenze di pazienti e operatori, non di certo da dietro una scrivania operando tagli lineari” dichiara Marcozzi.
“La prima cosa che ho potuto constatare è lo spreco di denaro pubblico che si è consumato: solo 5 anni fa è stata riefficientata e ammodernata la sala operatoria, con una spesa di quasi 5 milioni di euro che sono serviti a renderla all’avanguardia, e oggi, la programmazione dell’Assessore Paolucci ne ha ridotto la funzionalità a un solo giorno a settimana, trasferendo praticamente tutta la chirurgia a Lanciano.”
Medici e primari lamentano come la soppressione della chirurgia abbia comportato anche la riduzione della presenza di anestesisti, circostanza che va ad inficiare anche la qualità del servizio offerto da tutti reparti, soprattutto dalla lungo degenza e dal pronto soccorso. La presenza dell’anestesista è fondamentale per la sicurezza dei servizi in casi di emergenza quotidiani e, ad oggi, questa figura è presente nell’ospedale un solo giorno a settimana, quello in cui è attiva la sala operatoria”.
“In molti ci hanno rappresentato come il presidio di Atessa potrebbe diventare struttura di eccellenza per la lungo degenza e la riabilitazione. Per potenziare la prima, però, c’è bisogno della presenza quotidiana di almeno un anestesista. Inoltre, sarebbe necessario anche un maggior numero di posti letto: la programmazione regionale di Paolucci, infatti, ha previsto un numero di posti letto per la riabilitazione e la lungo degenza inferiore persino al limite fissato nel famigerato Decreto Lorenzin. Aumentare il numero di letti in lungo degenza consentirebbe di decongestionare il sovraffollamento nei reparti di geriatria e medicina che ci hanno fatto assistere alle immagini indegne delle barelle lungo i corridoi. Quanto alla riabilitazione, anche in questo caso il numero di posti letto decisi da Paolucci è inferiore a quanto consentito, letti che, tra l’altro, sono con prevalenza distribuiti nel settore privato.”
Altre criticità sollevate sono quelle che di riflesso vanno a inficiare anche la qualità dei servizi offerti dall’Ospedale di Lanciano, in considerazione della rideterminazione delle attività chirurgiche sul presidio di Atessa con lo spostamento delle stesse sul presidio di Lanciano. “Tali scelte, ci dicono i sindacati degli operatori, hanno determinato un progressivo intasamento della programmazione delle sedute operatorie su Lanciano allungando le liste di attesa per gli interventi” conclude Marcozzi.