Lo chef che ha accettato quella che ha tutto il sapore di una sfida, ha 30 anni. Da un paio di anni vive a Mentone, in Francia, dove lavora in una cucina stellata. Ha studiato all’Istituto Alberghiero dell’Aquila, per otto anni si è fatto conoscere nel ristorante Mammaròssa di Avezzano e la prima volta che ha detto a tutti quello che voleva fare da grande aveva solo tre anni.
“Sarò un cuoco”, lo ha scritto anche sul suo primo tema alle Elementari e poi lo ha letto ad alta voce nella cucina di sua nonna, dove ha imparato a stare tra i fornelli già da piccolissimo.
Oggi Francesco D’Alessandro ha più che mai le idee chiare. Ad agosto diventerà anche papà. Con sua moglie vive fuori dall’Abruzzo ma il suo locale già racconta di lui e la sua esperienza in ogni dettaglio. La sua è una storia originale, di quelle che torna a far respirare speranza in un settore fortemente in crisi. Perennemente in cerca di personale che manca e su cui soprattutto i giovani non vogliono più investire: la ristorazione e in generale la ricettività turistica.
Apre domani le porte al pubblico “Sgranocchia”, una nuova pizzeria che nasce nel cuore di Rocca di Mezzo, il centro dell’Altopiano delle Rocche. Cittadina simbolo del turismo montano dell’Abruzzo. Tra le meraviglie naturali del Parco naturale regionale Sirente Velino, culla con i suoi Piani di Pezza, dell’incanto della montagna incontaminata ma anche a due passi dalle stazioni di sci di Ovindoli e Rocca di Cambio.
La nuova attività, rilevata da una pizzeria già esistente i cui proprietari hanno scelto di tornare in città, ha già assunto regolarmente cinque persone. Alla domanda come sia stato possibile compiere il miracolo di trovare subito camerieri e personale in cucina, in tempi in cui nessuno vuole più fare questi mestieri, D’Alessandro risponde semplicemente: “A me è bastata solo una telefonata. I miei ragazzi sanno che io vengo dal lavoro dipendente e sanno come lavoro e come mi comporterò con loro”. “Chi fa questi lavori ha bisogno di tempo libero, di lavorare su turni. Io rispetto loro come loro rispettano me. E per questo sono certo che tutto andrà bene”.
“Perché proprio Rocca di Mezzo?”. “Non ho scelto io Rocca di Mezzo, il posto ha scelto me”, racconta, “come già accaduto in passato il mio amico Renzo mi ha indirizzato questa occasione e io l’ho colta”.
Tutta la nuova attività ruota intorno all’investimento di giovani marsicani che hanno tanta voglia di provare esperienze nuove e di decretare nuovi successi in un posto che “lo spopolamento montano proprio non se lo merita”: Rocca di Mezzo.
Insieme allo chef di origine celanese ci saranno la moglie Marta Paris, che curerà la comunicazione e il marketing del locale. Ad agosto arriverà anche la primogenita Camilla!
E ancora: Giovanni D’Alessandro, imprenditore edile di Celano che lo scorso anno come presidente della Futsal Celano ha già vinto un’altra scommessa, tagliando il traguardo della Serie A2 di calcio a 5 e sua moglie, Marianna Vicaretti, alla quale toccherà “sbrigare tutte le carte”, come commercialista, tra l’altro molto conosciuta sul territorio.
D’Alessandro svela poi da dove arriva il nome del locale: “S-grano-cchia mette al centro della parola l’ingrediente fondamentale per alzare la qualità del prodotto: il grano. Ci piaceva anche l’idea del rumore che fa la pizza al morso. In questo posto è facile arrivare a standard alti. A Rocca di Mezzo ci sono mozzarelle eccellenti con uno dei caseifici più famosi della regione, il gelato dalla gelateria più nota dell’Altopiano che vanta 100 anni di storia, la carne arriva da Celano e la birra da Borgorose”.
Il locale è stato rinnovato con un gusto che ricorda le pizzerie delle più grandi città europee, a cura del papà di Alessandro, esperto del settore,
Insomma, Sgranocchia promette non solo pizza e birra. Ma emozioni. E già l’apertura in uno dei posti d’Abruzzo da “Mondo a parte” ne racconta tante.