Nella giornata di ieri la Corte Costituzionale ha certificato l’incostituzionalità della legge per l’Aquila Capoluogo, approvata nella passata legislatura. “Una sentenza – commenta Sara Marcozzi, Capogruppo M5S – che non mi stupisce e che, anzi, va esattamente nella direzione che avevamo indicato a più riprese in fase di approvazione. Avevamo ripetuto che l’assenza di copertura economica a questo provvedimento, avrebbe violato l’art. 81 comma terzo della Costituzione Italiana, e così è stato sancito dalla Consulta, che ha sentenziato ribadendo le medesime obiezioni”.
“Quella che sarebbe dovuta essere una legge in favore dell’Aquila, della ricostruzione e del suo futuro, si è trasformata in un annunciato flop a cui nessuno ha avuto interesse di porre rimedio, nonostante l’errore commesso fosse assolutamente palese e la presa di posizione della Corte pronosticabile. La mancanza di volontà politica, unita all’assenza dialogo a cui abbiamo assistito nel corso dei cinque anni di governo D’Alfonso in Regione Abruzzo, ha portato l’allora maggioranza a compiere grossolani sbagli, ricaduti poi sulla pelle dei cittadini abruzzesi e aquilani, come in questo particolare caso”.
“Avevamo auspicato di assistere a un diverso comportamento in questa legislatura da parte del centro destra che, al netto di alcune dichiarazioni di facciata nei primi sette mesi, sta invece mantenendo lo stesso modus operandi. La conseguenza di questa mancanza di ascolto sarà la scrittura di leggi che potrebbero essere nuovamente impugnate dal Consiglio dei Ministri e ritenute incostituzionali, bloccando l’iter legislativo regionale. E a essere danneggiati saranno esclusivamente i cittadini abruzzesi” conclude “ma ciò non è mai stato di interesse del centro sinistra nè del centro destra”.