Un gesto di apertura, ma senza cedimenti. È in corso una battaglia per procura che solo i leader Salvini e Meloni possono ora placare. Fratelli d’Italia ha ufficialmente dichiarato la sua candidatura per la presidenza della Regione Sardegna. Paolo Truzzu, sostenuto da Giorgia Meloni, ha atteso a lungo il passo indietro dell’attuale governatore Christian Solinas, appoggiato da Matteo Salvini, ma alle porte della scadenza prevista dalla legge ha dichiarato: “Sarò presidente”. Nel giorno del lancio della sua candidatura, il sindaco di Cagliari di FdI ha appellato il Partito sardo d’Azione, guidato da Solinas, con queste parole: “Il vostro posto è qui, state al nostro fianco. E se avete dubbi, vi chiedo di scioglierli subito, per rispetto di tutti”. Le sue parole, moderate ma incisive, riflettono l’atteggiamento della leadership del partito a livello nazionale, che sottolinea l’importanza di mettersi al servizio degli altri e di mostrare un esempio.
In verità, venerdì scorso Solinas era pronto a rinunciare. Tuttavia, Salvini lo ha convinto a resistere e a non ritirare la candidatura, cercando di ottenere qualche vantaggio dalla mossa. L’obiettivo del vicepremier non è rompere, ma negoziare fino all’ultimo.
Venerdì pomeriggio, il governatore era entrato alla riunione del Partito sardo d’Azione, orientato a cedere alle pressioni della coalizione. Tuttavia, le voci sulla sua rinuncia hanno suscitato agitazione nella Lega, con la domanda: “Cosa otteniamo in cambio?”. La ritirata di Solinas non sembrava così strategica a via Belllerio, considerando che Meloni non aveva ancora accettato nessuna delle condizioni poste dagli alleati, come la presidenza della Basilicata o il via libera al terzo mandato dei presidenti di Regione. “Nessun accordo”, hanno precisato dall’entourage di Salvini. La partita è rimandata, anche se il tempo è poco, con la consegna dei simboli domani e la presentazione delle liste entro la fine della prossima settimana per le elezioni del 25 febbraio. La risoluzione della questione richiederà un incontro tra i leader della coalizione, Meloni, Salvini e anche Antonio Tajani, che difenderà la riconferma della Basilicata per il forzista Vito Bardi. L’incontro potrebbe tenersi martedì prossimo, prima del Consiglio dei ministri. Mentre la Lega riunirà il Consiglio federale domani, discutendo anche della strategia per le elezioni amministrative. La soluzione soddisfacente per tutti sarà difficile da trovare, poiché le distanze tra i partiti della maggioranza sembrano aumentare anziché diminuire.