«In occasione della conferenza Stato Regioni del 6 dicembre – in cui improvvisamente si è deciso di discutere del Piano Lupo – manifestiamo la vivissima contrarietà a qualsiasi proposta di poter concedere “abbattimenti” in qualsiasi forma e modalità, oggi come negli anni a venire. Una autorizzazione del genere sarebbe del tutto inaccettabile e significherebbe cedere al ricatto di chi, in violazione della legge, ha già crudelmente ucciso, decapitato, impiccato lupi per ottenere proprio una legalizzazione di tali delitti». Questo il duro commento delle associazioni associazioni Enpa, Italia Nostra, Lac, Lav e Lipu, che già da subito promettono una dura battaglia che avverrà con ogni mezzo possibile, anche con i proprio uffici legali.
«I cittadini, in milioni, hanno già espresso la propria netta contrarietà alle uccisioni, ma queste sono duramente condannate anche dal mondo scientifico – che le ha definite dannose e controproducenti come nell’ultimo recente caso dello studio dell’EURAC – e anche dalle regioni stesse, che si sono in passato espresse contro. Non si comprende perché il Ministro Galletti – il quale continua a non voler coinvolgere né rispondere alle scriventi associazioni – voglia investire milioni di euro per contare i lupi mentre invece dovrebbe finanziare le misure di prevenzione – vigilanza, guardiania con l’ausilio di cani, recinzioni fisse e mobili – che se fossero obbligatoriamente applicate tutelerebbero anche gli animali da allevamento risolvendo qualsiasi conflitto. Invece, sembrerebbe cedere – forse per non perdere qualche consenso ?- a chi pretende di allevare gli animali liberi senza alcuna forma di protezione e anche a quegli allevatori che si sono trasformati in bracconieri. Non è Galletti, non è lo Stato e il suo Ministro per l’Ambiente che dovrebbe tutelare la biodiversità e proteggere gli animali selvatici, tra l’altro considerati dalla legge beni indisponibili dello Stato?».
Un ultimo appello le associazioni lo rivolgono alle regioni, chiedendo di mostrare buonsenso e di bocciare la parte del piano che prevede abbattimenti ora e in futuro, e ai vertici del Governo: «Distruggere quella rete di tutela che ha garantito la tutela del lupo, predatore fondamentale anche per tenere sotto controllo cinghiali e ungulati, equivarrebbe ad una dura sconfitta sul piano scientifico e significherebbe anche ledere la fiducia degli italiani che in tanti hanno bocciato le uccisioni: veramente questo Governo vuole essere ricordato come complice e responsabile della legalizzazione degli spari contro i lupi?»
Fonte: enpa.it