Ex Gielle, il tribunale di Avezzano decreta il fallimento

            Verdecchia: l’obiettivo dell’Ente è recuperare i soldi della comunità

    Porte aperte al fallimento dell’ex Gielle: il tribunale fallimentare di Avezzano, (con sentenza n. 11 del 17 dicembre 2021) ha accolto la richiesta del Comune mirata a recuperare il “tesoretto”, un milione di euro, incassato dalla società negli anni scorsi e dichiarato il fallimento della Gielle di Guido Giffi & C Sas in liquidazione.

   “L’obiettivo dell’amministrazione Di Pangrazio”, afferma l’assessore Roberto Verdecchia, “è quello di recuperare i soldi della collettività incassati a suo tempo dalla Gielle”. Ora la procedura fallimentare sarà seguita dal giudice delegato Caterina Lauro e dal curatore fallimentare Maria Dolores Mastroddi. “La sentenza emessa dal tribunale fallimentare rappresenta una svolta importante”, afferma l’avvocato Carmelo Occhiuto, difensore dell’Ente, “poiché riconosce la fondatezza delle ragioni del Comune di Avezzano creditore di oltre 1 milione di euro nei confronti della società fallita”. Il tribunale ha rigettato una serie di eccezioni proposte dalla società compresa una presunta incompetenza territoriale: in questi anni, infatti, la Gielle ha trasferito la sede a Roma.

    Tentativo andato a vuoto: evidentemente, anche se ancora non sono note le motivazioni della sentenza, i giudici hanno accolto le argomentazioni del legale del Comune sulla scorta di pronunce della suprema corte di Cassazione.  Ora, quindi, si apre la procedura fallimentare tesa a individuare beni o somme di denaro già incassati dalla Gielle in forza di precedenti provvedimenti giudiziari successivamente ribaltato a favore dell’Ente.

    Scatta, quindi, la verifica delle carte per fare piena luce sull’utilizzo degli oltre 949 mila euro incassati dalla società. In buona sostanza per sapere se sono stati spesi legittimamente per pagare debiti, oppure se hanno seguito strade diverse. La controversia legata alla detenzione di un immobile ebbe origine nel 1986 quando la Gielle citò il Comune in giudizio chiedendo un risarcimento ottenuto dal Tribunale e confermato dalla Corte d’Appello dell’Aquila: Giffi, nonostante la richiesta della giunta all’allora tesoreria Carispaq di stoppare il pagamento, incassò i soldi. Qualche anno dopo la Corte di Cassazione accolse il ricorso del Comune, mentre in successiva istanza, il Tribunale civile di Avezzano stabilì la restituzione della somma al Comune. Ma dei soldi si è persa traccia, mentre l’ex Gielle, o meglio, Giffi, ha fatto “orecchie da mercante” rispetto alla richiesta dell’amministrazione di restituire il milione. Il Comune, quindi, è passato alle vie legali.                                                                                                             L’uff

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