“In tema di caccia e pesca gravi disservizi si verificano e si verificheranno, vale dunque la pena far conoscere quello che sta succedendo in provincia. A seguito della riforma Delrio i servizi resi dalle province hanno ristretto i propri confini entro le funzioni istituzionalmente proprie, che riguardano: l’ambiente, l’edilizia scolastica di secondo grado e la viabilità. Vale a dire che le funzioni che erano esercitate in forza della delega regionale ora sono state restituite alla Regione.” – lo dichiara in una nota Felicia MAzzocchi -” Tra queste il settore caccia e pesca per il quale i disservizi cominciano già a farla da padrone. Infatti, come succede quando la logica non è il filo conduttore di un cambiamento, si dà il caso che gli Ambiti territoriali di caccia, ATC, come quello di Avezzano, che hanno anche un ruolo ambientale, siano creditori di molti soldini che servono anche per la fauna ed il territorio di competenza; la funzione caccia e pesca è restituita senza che, come ci si aspetterebbe nella logica, siano transitati anche i dipendenti, memoria storica e istruttori delle pratiche. Risultato: facile immaginare, blocco della gestione del pregresso, mancati pagamenti, paralisi delle attività; sconquasso totale. Per non parlare dei ripopolamenti delle trote nei corsi d’acqua di cui che ci siamo occupati, inascoltati, con il collega Gianluca Alfonsi.
Peraltro, finisce tra poco il mandato provinciale del presidente De Crescentiis che ha avuto un atteggiamento di sopportazione passiva delle decisioni governative e regionali ed ora che il latte è versato si alza un filino di voce, e solo per le funzioni proprie. Tutto da rifare.
Chissà se alle pratiche – conclude Mazzocchi – ci metterà le mani personalmente D’Alfonso che ha consapevolmente tardato ad applicare la riforma Delrio. Ma il tempo è scaduto e una civile sollevazione popolare non è proprio remota. E poi sarà pure una questione di risorse, ma è soprattutto una mediocre organizzazione, anzi disorganizzazione.”