“Sarà l’Ufficio Patrimonio del Comune di Pescara, con il dirigente Gaetano Silverii, a dover far luce, in tempi brevissimi, sulla ‘giungla’ gestionale della biglietteria del Terminal bus posta sulle aree di risulta della città, in pieno centro. Una struttura oggi lasciata alla completa anarchia, dove non ci sono bagni per gli utenti, né sedie per l’attesa dei pullman, e dove aprono e chiudono agenzie di viaggio senza alcuna regola né disciplina. E a farne le spese sono gli utenti-viaggiatori che, fatto il biglietto, devono attendere anche un’ora accampati sui marciapiedi esterni, d’estate e d’inverno, sotto il sole che picchia o la pioggia battente”. Lo ha denunciato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ che ha portato la problematica, segnalata da utenti e operatori della zona, all’esame della Commissione Vigilanza, Controllo e Garanzia. “La gestione di quel manufatto sembra essere coperta dal segreto di Stato: impossibile sapere chi abbia realmente diritto di operare all’interno della struttura, chi stabilisca le regole all’interno e chi sia il titolare effettivo dei vari box. Per cercare di risolvere il groviglio siamo andati a cercare un po’ di carte – ha ripercorso Foschi – e abbiamo rintracciato che la realizzazione della struttura è stata frutto di un accordo tra Comune, Arpa e Sistema, teoricamente si parla di una ‘struttura removibile’, che però oggi removibile non è. Nel 2016 il Comune per ricavare degli utili dal manufatto, ha suddiviso lo spazio interno in 8 box ponendoli in affitto. In realtà di box ce ne sono sei, all’epoca si decise anche, sulla carta, di concedere una postazione alla Polizia municipale e una a Pescara Parcheggi, che però nella struttura non sono mai entrati. Tre le agenzie di viaggio che hanno partecipato alla gara per aggiudicarsi la concessione dei box, la Baltour, la Di Carlo Bus e la Passucci Bus, che però, quest’ultima, ha subito rinunciato. La biglietteria è dunque stata riaperta, dopo le opere di adeguamento, con la Baltour, la Di Carlo e, a sorpresa, con un box per la Tua, che però non aveva partecipato alla gara. Risulta, invece, spulciando tra le carte, che ad aprile 2016 era stata la Sistema Spa a fare richiesta di concessione di un box, ma allora dobbiamo capire quale sia il rapporto tra le due società, visto che la Sistema chiede una postazione per la biglietteria e poi quella postazione la acquisisce Tua. Ci chiediamo se tale passaggio di testimone sia stato determinato dal fatto che Sistema ha un contenzioso con il Comune che, probabilmente, gli avrebbe impedito di ottenere in concessione il box. E tale anomalia va indagata anche alla luce di una norma contenuta nel contratto di affitto che vieta categoricamente ogni forma di subaffitto dei box: questo significa che Sistema non ha potuto, eventualmente, subaffittare il box a Tua. Non solo: oggi la Baltour non c’è più nella biglietteria e la sua postazione è stata occupata da un’altra società romana, la Ticket bus, ma non abbiamo ritrovato alcun documento che certifichi il subentro che, nel caso, doveva essere deliberato dal Comune e non certo deciso dalle due società private. Tali chiarimenti sono fondamentali visto che oggi parliamo di una struttura di proprietà del Comune in cui però vige l’anarchia più totale – ha insistito Foschi -: pensiamo che negli spazi destinati ad accogliere gli utenti non c’è aria climatizzata, e i cittadini sono costretti a fare le lunghe file a 34-38 gradi di temperatura; nella sala d’attesa sono scomparse le sedie, dunque i viaggiatori in attesa del bus devono restare in piedi o, in alternativa, accamparsi sul marciapiede esterno, sotto il sole o al freddo d’inverno. Ma soprattutto ai viaggiatori, anche coloro che sono già muniti di biglietto, è vietato l’uso dei bagni, riservati esclusivamente ai dipendenti. Se un cittadino che aspetta un pullman ha una necessità, deve raggiungere la stazione ferroviaria, sperando di non perdere la propria corsa. A questo punto vogliamo anche capire quale sia stato il dirigente o funzionario del Comune che ha disposto l’eliminazione delle sedute in una sala d’attesa e ha disposto il divieto di utilizzo dei servizi igienici che è invece un diritto imprescindibile dei cittadini. Ora abbiamo consegnato tutte le informazioni in nostro possesso al neo-dirigente al Patrimonio Silverii affinchè venga fatta piena chiarezza, e in tempi rapidi, su una vicenda che presenta troppi lati oscuri”.