“Andranno coinvolte le Associazioni di categoria e i cittadini, anche attraverso un referendum, nella fase di approfondimento del progetto che mira a rivoluzionare la mobilità su via Marconi: se è condivisibile il potenziamento del trasporto pubblico, attraverso il prolungamento dell’asse filoviario sino all’Università, va rivista la soppressione di ben 96 posti auto, recuperati a malapena da 67 stalli individuati comunque lontano dall’asse stradale. Vero è che l’intervento, ereditato dalla giunta Alessandrini-assessore Blasioli, è finanziato per 1milione 300mila euro che potrebbero essere persi in caso di varianti, ma è altrettanto vero che, considerando il forte impatto dell’iniziativa sulla città, l’Anci ha già presentato al Governo la richiesta di fermare il progetto stesso senza perdere i fondi, che verrebbero dirottati in avanzo di amministrazione, dunque a questo punto, prima di andare avanti con l’appalto, bisogna proporre una riflessione allargata”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi al termine della seduta odierna congiunta con la Commissione Lavori pubblici, presieduta da Massimo Pastore, che ha sentito la presentazione del progetto da parte dell’architetto Piergiorgio Pardi.
“Il progetto è sicuramente apprezzabile e meritevole di attenzione – ha sottolineato il Presidente Foschi -, ma non possiamo negare il forte impatto che lo stesso rischia di avere sulla città. Sostanzialmente l’idea progettuale mira a rafforzare il trasporto pubblico con direzione nord-sud, incentivando il suo utilizzo per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola nelle ore di punta, ovvero 7.30-9.00, 12.30-14.00, 17.30-19.30. Solitamente i bus pubblici vengono usati da studenti in età pre-motorino, o da pensionati ed extracomunitari, l’obiettivo è riportare su quei bus i professionisti o i dipendenti pubblici che di fatto usano l’auto privata per 15 minuti per raggiungere il posto di lavoro, per poi passare sette od otto ore davanti a un computer e poi, a detta dei tecnici, tornare a congestionare il traffico per il rientro a casa. Obiettivo del progetto è quello di dirottare quell’utenza sugli autobus, rivoluzionando, però, la mobilità pubblica su via Marconi, ovvero creando una vera corsia preferenziale riservata esclusivamente al transito dei mezzi pubblici, la filovia o metropolitana leggera, una condizione che permetterebbe di portare la velocità dei bus da 17,25 chilometri orari a ben 25 chilometri l’ora. L’intervento, per il quale è già pronto il progetto definitivo ed esecutivo, riguarda l’asse nel tratto compreso tra piazza Unione e l’Agip dinanzi all’Università d’Annunzio, quindi dovrebbe rappresentare la prosecuzione della filovia che, partendo dalla strada parco, dovrebbe continuare la sua marcia su corso Vittorio Emanuele e, appunto, via Marconi, dove marcerebbe a batteria. Fin qui le notizie positive, che però non compensano, o lo fanno solo in parte, quelle negative perché la realizzazione del progetto determinerà la perdita immediata di 96 stalli per la sosta, ovvero cancellerà tutti i parcheggi su via Marconi lato monte. Secondo il progetto, ne verrebbero recuperati circa 67 nelle zone limitrofe, ovvero 31 nell’area ex Forese, un rettangolo compreso tra via Marconi e via dei Peligni; 18 in via Tibullo, su un’area già aperta alla sosta tra via Tibullo e via dei Pretuzi; altri 18 tra via Marco Polo e via Nazario Sauro, terreni di cui il Comune dovrebbe divenire proprietario in quanto cessioni all’interno di comparti. Ed è questo, a nostro giudizio, il punto più critico del progetto perché togliere posti auto su un asse commerciale attraversato ogni giorno da almeno 20mila auto, significa comunque creare un impatto sul territorio di notevole entità. Vero è che le città devono andare sempre più verso una mobilità sostenibile, che va incentivato l’uso del mezzo pubblico, ma è anche vero che il progetto ha dei limiti, perché di fatto parla solo della mobilità tra la parte nord e quella sud della città, quando tutte le indagini ci dicono che buona parte dei flussi di traffico in entrata verso la città arrivano dall’hinterland, ovvero da ovest, dunque i colli, Spoltore, Pianella. E quell’utenza comunque dovrà continuare a usare l’auto per arrivare nel centro di Pescara dove però avrà 96 parcheggi in meno su cui contare. Non basta – ha proseguito il Presidente Foschi –: per quanto innovativo, gli autobus su via Marconi, come da progetto, marceranno su una corsia preferenziale solo in direzione nord-sud, mentre in direzione sud-nord torneranno a condividere il percorso con il traffico privato, di fatto vanificando anche la velocità di marcia acquisita in un senso di marcia. Francamente riteniamo che il progetto meriti una riflessione più approfondita prima di partire con le eventuali gare d’appalto: è vero che il fondo stanziato, ovvero 1milione 300mila euro di finanziamenti SUS – POR Fesr, sono fondi vincolati, ovvero potremmo rischiare di perderli se dovessimo rinunciare all’iniziativa o dovessimo proporre varianti sostanziali come la scelta di un percorso diverso che, anziché toccare via Marconi, vada a transitare su via Misticoni, dunque una strada parallela ma secondaria, anche perché nuova, arrivando comunque all’Università-Tribunale, dunque conservando la sua utilità. Ma è anche vero che l’Anci Nazionale ha già presentato un’istanza al Governo nazionale affinchè sia possibile conservare quel finanziamento, dirottato sull’avanzo di amministrazione, in caso di un ripensamento sull’iniziativa, che sarebbe una scelta politica. Una cosa è certa: un progetto di tale impatto non può essere semplicemente calato sulla città dall’alto, ma va condiviso. Per questo coinvolgeremo sul tema tutte le Associazioni di Categoria per sentirne il parere, e cercheremo anche di sentire la città, anche, eventualmente, attraverso un referendum”.