Il 18 marzo è un giorno che rimarrà indelebile nella nostra memoria, perché segnato dal passaggio dei camion dell’esercito nelle strade deserte di Bergamo per trasferire le bare dei defunti fuori città.
È questa la data che la Commissione Affari Sociali ha deciso unanimamente di individuare per l’istituzione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid”.
Oggi abbiamo concluso i lavori sul testo unificato il quale prevede che in questa giornata commemorativa si rispetti un minuto di silenzio in tutti i luoghi pubblici e privati e che si organizzino cerimonie, manifestazioni, incontri, anche con il coinvolgimento delle scuole, per rendere omaggio alle tante persone che, a causa dell’epidemia del coronavirus, se ne sono andate sole, spesso senza l’abbraccio dei familiari e senza un degno funerale.
Una giornata dunque legata al ricordo, in cui la Rai predisporrà un palinsesto dedicato.
Inoltre, i lavoratori pubblici e privati potranno devolvere la retribuzione di una o più ore di lavoro del 18 marzo ad un fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica.
Sarà il segno ancora una volta di un’Italia solidale, pronta ad unirsi davanti alle tragedie e a sostenere e ringraziare concretamente gli uomini e le donne che con il loro lavoro nella ricerca ci hanno permesso di contenere e contrastare il virus.
Sono molto soddisfatta che la nostra Commissione ancora una volta abbia dato un bel segnale di unità; pur partendo da proposte di legge presentate da gruppi differenti – ricordo i primi firmatari Giorgio Mulè, Elena Murelli, Maurizio Martina, Stefania Mammí e Roberto Rossini – siamo arrivati in tempi record all’approvazione di un testo unificato che, dopo il parere delle altre commissioni, verrà discusso in Aula nelle prossime settimane.
È un atto doveroso e convintamente sentito da tutte le forze politiche in memoria delle vittime che il coronavirus ha portato via negli ultimi mesi.