Se all’esordio al Giro d’Italia riesci a vincere una tappa e a diventare il terzo più giovane corridore di sempre a passare sotto il traguardo a braccia alzate, non puoi passare certo inosservato. Ed è stato così per Giulio Ciccone, ciclista classe 1994 in forza al team Bardiani-CSF. La nuova speranza italiana per le corse a tappe arriva da Chieti e in appena due stagioni ha riempito il palmares di vittorie di enorme prestigio.
Ciccone inizia a farsi notare già nei dilettanti per le ottime doti di passista scalatore. Nel 2015 corre con la Colpack, riesce a vincere la maglia del Gran Premio della Montagna al Giro della Valle d’Aosta e a piazzarsi al sesto posto in classifica generale nel Tour de l’Avenir, corsa corrispondente al Tour de France per gli under 23. Due ottimi risultati a cui si aggiungono il primo posto nella Bassano-Monte Grappa e la piazza d’onore nel Giro di Lombardia di categoria. E questo soltanto nella prima parte della stagione. Nei restanti 6 mesi del 2015, Ciccone riuscirà a vincere anche la Milano-Rapallo e la Coppa Città di San Daniele davanti all’altra grande promessa del ciclismo italiano, quel Gianni Moscon protagonista all’ultima Vuelta e al Mondiale 2017.
Il 2016 è l’anno del passaggio al professionismo nelle file della Bardiani-CSF. L’esordio è di quelli indimenticabili: il teatino si piazza quinto in volata al Gran Premio Costa degli Etruschi, prestigiosa corsa toscana. Poche settimane di allenamento e arrivano altri due importanti piazzamenti: il sesto posto alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali e il quarto nella prima tappa del Giro del Trentino con arrivo in salita. Nella frazione della corsa di preparazione al Giro d’Italia 2016, Ciccone si piazza alle spalle di Mikel Landa, dimostrando doti di scalatore fuori dal comune.
Doti di scalatore che emergeranno con forza nella decima tappa della Corsa Rosa. Ciccone riesce a entrare nella fuga giusta della tappa di media montagna con arrivo a Sestola. Il vantaggio sul gruppo è rassicurante e la vittoria diventa questione tra gli uomini in avanscoperta. Il teatino controlla la corsa, si muove bene e con un grande allungo nel finale si impone con su Rovny e Atapuma. Una vittoria che ha permesso a Ciccone di inserirsi nelle prime posizioni per la conquista della Maglia Rossa della classifica a punti, confermando le previsioni di BetStars che lo ponevano tra i primi dieci favoriti per portare il sigillo del primato fino all’ultima tappa. Ulteriore riprova dello status di corridore di alto livello raggiunto.
Il 2017 non inizia nel migliore dei modi per il corridore di Chieti a causa degli infortuni. Ma Ciccone dimostra il carattere tipico degli abruzzesi e dopo un Giro d’Italia corso in sordina, si prende la rivincita al Giro d’Austria. Nella corsa alpina, lo scalatore riesce a conquistare la quarta frazione con arrivo in salita a Kitzbühel e il quarto posto nella successiva tappa di alta montagna mettendosi alle spalle il gruppo dei migliori. Ma è nel Tour of Utah che arriveranno i risultati migliori della stagione: il quinto posto nella cronoscalata e il trionfo indimenticabile nella frazione successiva con Ciccone che stacca tutti sull’ultima salita di 8 km e arriva in solitaria davanti al compagno di squadra Sterbini e all’americano Powless.
Liegi – Bastogne – Liegi, Freccia Vallone e corse a tappe. Sono questi i sogni della carriera di Ciccone. La strada è quella giusta e prevede tanta salita. Il terreno ideale per esprimere un talento cristallino come quello di questo ragazzo partito dall’Abruzzo per conquistare le vette del ciclismo mondiale.