GLI SCIACALLI DELLE VACANZE

REPORTAGE SUI PREZZI PAZZI CHE UCCIDONO IL TURISMO NEL NOSTRO PAESE

Le ferie ormai sono terminate, si ritorna alla vita normale, che di normale non ha neanche il nome. Lo stress, piano piano torna nei suoi ambienti. Durante le mie ferie in Calabria, ho potuto osservare come viene ” elogiato ” il turista, risorsa primaria per alcuni paesi marittimi. In terra Calabra, mi sono imbattuto in apoteosi di buon senso dove il turista era il Re, fino a dove era la preda, da rapinare, naturalmente il senso lato. Mi trovo nella Sibaritide, in una calda sera di fine Luglio, con altri tre amici, ci accomodiamo nei tavolini fuori ad uno dei tanti locali. Arriva il cameriere e ci chiede cosa prendiamo, il menu’ non esiste, chiediamo tre birre da 33 cl in bottiglia, una lattina di Coca Cola ed una bottiglia di acqua da 1,5l. Con quanto ordinato arriva anche lo scontrino,…………totale euro 20,50. Ci guardiamo e saldiamo il conto, il cameriere si allontana e prende la comanda al tavolo vicino………. quattro coppette piccole……arriva il conto 26 euro…… I signori reclamano il prezzo al cameriere, il quale risponde che lui lavora solo in quel locale. Qui, il turista, sicuro ci penserà piu’ di una volta prima di tornare. Dopo qualche giorno mi reco a Trebisacce CS , alto jonio, e sempre con gli stessi amici, in un locale sul lungomare, chiediamo i stessi prodotti presi nella sibaritide, e cioè, una lattina di Coca Cola, tre bottiglie di birra da 33 cl, ed una bottiglia di acqua da 1,5l, arriva il conto …….10 euro. I due luoghi osservati, sono tutti e due luoghi altamente turistici, però trattano il turista con ego diverso. Il risultato non cambia se andiamo sulla pizza al piatto, menu’ turistico in un locale di Trebisacce , pizza a scelta, patatine fritte e bevanda euro 7, l’apoteosi del turista. Altra pizzeria in zona, antipasto di mare (orrendo) ed una pizza con bevanda, totale 22 euro…….. Il nostro dilemma è sempre piu’ complesso, come si puo’ avere una linea base, che protegga il turista, e la nostra terra? Io credo che gli enti preposti sul territorio, come l’ASCOM, debbano vigilare sui prezzi per la tutela del turista,cosi si uccide un’intera filiera, che porta migliaia e migliaia di posti di lavoro, che a lungo andare potranno ridursi, se non scomparire. Negli ultimi cinque anni, nella zona esaminata, la zona calabrese dell’Alto Jonio, c’è stata una flessione negativa delle presenze dei turisti, si parla addirittura del 43 % in meno. Prima le ferie iniziavano a Giugno fino alla prima settimana di Settembre, dovuto alla crisi economica, ed anche alla selvaggia fiera dei prezzi al dettaglio.

” un paese che non sa tutelare i propri benefici, un giorno non avrà tutela neanche di se stesso “

Luis Gabriel Garcia Ortega

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