I SOLISTI AQUILANI: CINQUANT’ANNI SUONATI UN PERCORSO DELLA MEMORIA

Si chiudono il 14 dicembre con una serie di eventi le celebrazioni dei cinquant’anni dei Solisti Aquilani. A dare l’avvio, il primo Dicembre, è stata l’inaugurazione della mostra “I SOLISTI AQUILANI: CINQUANT’ANNI SUONATI”, ancora visitabile dalle ore 18.00 alle ore 21.00.

Un percorso della memoria che è stato possibile ricostruire grazie ai materiali custoditi nelle Teche RAI  che hanno il potere di evocare emozioni e ricordi, di riproporre schegge musicali, di illuminare i gesti e i volti di chi si è avvicendato, nel corso degli anni, sul palcoscenico accanto ai “Solisti”. Una operazione  preziosa dal momento che tutta la documentazione cartacea che costituiva l’ingente archivio dei Solisti Aquilani è rimasta sepolta sotto le macerie la notte del 6 aprile 2009.

La festa si conclude con la Tavola rotonda dal titolo “I Solisti Aquilani: i prossimi cinquant’anni”, con la partecipazione dei musicologi Francesco Zimei (coordinatore scientifico delle celebrazioni e moderatore), Paola Besutti (Università di Teramo), Alessandro Mastropietro (Università di Catania) di  Gianluca Tarquinio (Istituto Abruzzese di Storia Musicale), del direttore artistico dei Solisti Maurizio Cocciololito e dei compositori Roberta Vacca e Fabio Massimo Capogrosso.

A seguire, gli stessi relatori presenteranno il libro Per i Cinquant’anni dei Solisti Aquilani. Studi, omaggi, memorie, appena edito dalla Libreria Musicale Italiana di Lucca, di cui si offre qui una breve anticipazione tratta dalla prefazione di Francesco Zimei:  «Sotto le suadenti spoglie della Festschrift, arricchita fra l’altro da un ampio apparato fotografico, questo volume getta le basi per un’ormai indifferibile riflessione – sia in chiave musicologica che esperienziale – sulla funzione socioculturale dei grandi complessi da camera fioriti in Italia nella seconda metà del secolo scorso, prendendone a modello uno in particolare: I Solisti Aquilani, nati nel 1968 dall’incontro fra Nino Carloni (1910-1987), il visionario artefice del sistema musicale che tuttora anima e qualifica la città dell’Aquila, e Vittorio Antonellini (1936-2015), il direttore d’orchestra e manager sagace che ne ha saputo pazientemente portare a regime le componenti produttive”.  I contributi raccolti spaziano dal saggio storico all’indagine sul repertorio, dall’aneddotica alle questioni di attualità, dallo scavo documentario alla testimonianza diretta, formando nel loro insieme un prezioso antidoto alla perdita di memoria che incombe sull’ente da quando il terremoto del 6 aprile 2009 ne ha completamente distrutto l’archivio». In chiusura, ovviamente,  la musica. A dirigere I Solisti Aquilani Gabriele Bonolis, violino solista Daniele Orlando. In programma due prime esecuzioni assolute, commissionate dai Solisti per l’occasione: “Alone”, per ensemble d’archi e violino concertante, di Roberta Vacca e “Salvador”- impressioni surrealiste-cinque miniature per orchestra d’archi di Fabio Massimo Capogrosso

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