IL COMUNE DI SANTE MARIE DICE NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: MISURA CHE NON UNISCE IL PAESE MA ALLARGA IL DIVARIO TRA NORD E SUD

Sante Marie. Con delibera n.23 del consiglio comunale del 31 luglio 2019, il Comune di Sante Marie ha espresso la propria contrarietà alla proposta di autonomia differenziata presentata dalle regioni Lombardia e Veneto. La sopracitata delibera richiama ai principi sanciti da alcuni articoli della Costituzione italiana che, come riportato nel testo della stessa, e in virtù di un’interpretazione aderente allo spirito dell’allora Assemblea Costituente, collimano con l’oggetto della richiesta. 

“Le proposte di accordo sull’autonomia differenziata, oggetto di accordo con il Governo nazionale, presentate in particolare dalle Regioni Lombardia e Veneto, non garantiscono la tenuta unitaria del Paese, ma una loro applicazione, come da proposta, aggravano le distanze tra nord e sud in assenza di una contestuale definizione di fabbisogni standard e dei livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale e del relativo fondo perequativo”.

E’ quanto si legge nel testo della delibera n.23 del consiglio comunale di Sante Marie che, in virtù di ciò, esprime la propria contrarietà ad ogni proposta di autonomia, così come previsto dall’art. 116, terzo comma della Costituzione italiana, che non preveda la contestuale applicazione dei fabbisogni e dei costi standard ai fini della definizione dei “livelli essenziali di prestazioni” come sancito dalla normativa vigente, nonché del relativo fondo di perequazione necessario ad avviare processi virtuosi e unitari su tutto il territorio nazionale. 

“Le regioni del sud, così come quelle più piccole, andrebbero a essere penalizzate da questa riforma”, dichiara il sindaco Lorenzo Berardinetti che invierà la delibera in questione al Presidente del Consiglio dei Ministri, Ai Presidenti di Camera e Senato, ai Gruppi parlamentari di Camera e Senato. “A pagare – prosegue – sarebbero i cittadini che vedrebbero ridursi alcuni importanti servizi. L’auspicio è che altre seguano l’esempio di Sante Marie, costringendo il Governo a rimettere mano alla riforma”, conclude Berardinetti.

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