Sulla vicenda Hatria, l’azienda che sta per operare un sostanzioso licenziamento collettivo, si è espresso anche il Partito Comunista di Teramo diffondendo un teso a firma Mario Ferzetti – Coordinatore Prov.le Federazione “S.Tirabovi” e Mirko De Berardinis – Coordinatore Com.le Sezione “A.Angelucci”.
Come era già da immaginare, l’incontro che si è svolto presso la Provincia di Teramo sulla crisi occupazionale dell’Azienda “Hatria” di Sant’Atto (TE) non è servito a nulla: si confermano infatti i 55 esuberi e si decide quindi a testa bassa per il loro licenziamento collettivo. Ben 55 operai da licenziare, punto e basta. Ben 55 nuclei famigliari che devono ridimensionarsi o finiranno sul lastrico!
Ebbene non è bastato neanche chi, secondo noi sbagliando, ha proposto un lavoro “part time” e quindi a salario dimezzato, pur di riuscire a salvare mezza baracca. Eppure la stessa azienda è potenzialmente in attivo ed ha un buon mercato ed invece di investire sull’ingrandimento e sullo sviluppo tecnologico e di conseguenza sui posti di lavoro, riduce, si ridimensiona, decidendo la diminuzione delle maestranze.
Un ritornello che purtroppo ricorre ovunque sul nostro territorio nazionale, alimentato dalle stesse politiche occlusive sul lavoro portate avanti dall’intera classe dirigente, oggi di centro sinistra e ieri di centro destra, che insieme hanno distrutto lo sviluppo sociale del paese Italia. Precarizzazioni, ridimensionamenti di qualifiche, decontribuzioni, licenziamenti, delocalizzazioni in Paesi meno competitivi parlano la stessa lingua, ossia “l’acutizzarsi del conflitto di classe” tra padronato e lavoratori.
Il Partito Comunista di Teramo smaschera questo micidiale gioco che la classe padronale porta avanti, schierandosi, come sempre, dalla parte dei lavoratori, dichiarandosi a favore del blocco dell’azienda e attivandosi nel portare a conoscenza le motivazioni stesse dei lavoratori alla popolazione dell’intero comparto territoriale e alla cittadinanza. Si dichiara inoltre contrario a quelle intese che le parti sociali portano avanti e che tendono sempre al ribasso ed alla precarietà; scelte che a nostro avviso, possono portare al massimo a qualche posto di lavoro salvato, ma che in realtà consegnano i lavoratori sempre più inermi e sfruttati alla classe padronale.
Pieno appoggio quindi dei comunisti alla vera lotta ed al presidio permanente degli operai fino a che non si raggiunga democraticamente quel diritto al lavoro sancito in modo indelebile dalla nostra Costituzione Repubblicana.