L’articolo di prima pagina del quotidiano romano “Il Tempo”, ha riesumato la figura di Benito Mussolini, un editoriale, quello scritto da Marcello Veneziani, a dir poco provocatorio, ma che trova una “giustificazione”, nel fatto che il 2017, anno che sta per finire, è stato caratterizzato dai partiti e media che sulla figura del Duce sono intervenuti in maniera massiccia, per: “coprire il loro nulla” attraverso legge Fiano, caccia ai siti web, monumenti da abbattere, bagnini linciati, cimiteri off limits, calciatori alla gogna”.
“Un Mussolini molto più vivo”, si legge nell’articolo, “più vivo degli attuali politicanti e prosegue con una descrizione del dittatore italiano che oggi avrebbe avuto 134 anni, anche se morto 72 anni fa. Un record unico, Veneziani infatti, evidenzia come il 2017 sia stato dedicato alla sua profilassi, guai a chi non si fosse vaccinato con l’antidux. Il giornalista del quotidiano romano ha ricordato come, nonostante 72 anni sono trascorsi dalla morte di Mussolini, “si sono fatte leggi speciali su leggi speciali, si è tentato di bonificare strade, piazze, iscrizioni, facebook e depurare tutti i social, movimenti, sezioni, case, spiagge e stadi che recavano segni inquietanti di quella malattia e del suo artefice. Hanno mandato i ghostbusters perfino nella sua tomba, per profanarla e purificarla, a suon di divieti e telecamere”.
Un articolo che ha, come era prevedibile, suscitato un vespaio di polemiche non solo tra i lettori de “Il Tempo”, che hanno fatto sentire la propria voce. In tanti hanno ricordato come la figura del dittatore italiano abbia cancellato, tra le altre cose, la libertà di stampa con le leggi emanate tra il 1925 e il 1926 e da più parti si invoca l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti.