I Giudici del Tribunale Amministrativo Regionale di L’Aquila, Paolo Passoni, Lucia Gizzi e Maria Abruzzese hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Canistro, per gravi violazioni delle regole sulla competenza e la carenza di istruttoria tecnico-amministrativa rispetto al rinnovo della concessione delle acque al patron di Santa Croce, Camillo Colella.
Oggi il TAR abruzzese mette la parola “fine” alla travagliata vicenda, riconoscendo, come si legge nella nota del Comune, “gravi violazioni di legge nell’indizione della gara, a causa dell’omessa Valutazione di Impatto Ambientale, necessaria per evitare che lo sfruttamento delle acque minerali non depauperi la risorsa idrica, compromettendo il deflusso minimo vitale del fiume, lo stato del giacimento e l’ambiente circostante”.
“Il Tribunale ha altresì evidenziato,la mancanza del Piano regionale di Tutela delle acque minerali e termali”, prosegue la nota, “pur previsto dalla Legge regionale n.15 del 2002 e non ancora adottato dopo 13 anni, rilevando anche l’illegittima esclusione del Comune di Canistro nella procedura di indizione della Gara per la formazione del Bando”.