Su iniziativa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, nella giornata di ieri, una delegazione della University for Continuing Education di Krems ha visitato la città dell’Aquila, per avviare un percorso di scambio di buone prassi nell’ambito della ricostruzione del patrimonio culturale post sisma. La Danube University Krems è infatti attiva da diversi anni nel territorio colpito dai terremoti del 2016 e in particolare nel Comune di Accumuli, con attività di studio e ricerca a sostegno della ricostruzione fisica, sociale e culturale dei luoghi. La Soprintendenza ha ritenuto opportuno coinvolgere tanto l’università degli Studi dell’Aquila, quanto i due Uffici Speciali per la ricostruzione (USRA e USRC), in considerazione del ruolo svolto sia in termini scientifici, che amministrativi e procedurali nell’ambito del difficile processo di ricostruzione.
La delegazione austriaca, composta dal Rettore dell’Università, il prof. Friedrich Faulhammer e dal prof. Christian Hanus, Direttore scientifico del Research Lab Sustainable Cultural Heritage, ha visitato il cantiere di Palazzo Farinosi Branconi, dove sotto l’alta sorveglianza della SABAP Aq-Te è in corso una delicatissima operazione di restauro di affreschi murali notevolmente danneggiati dal sisma 2009. Successivamente la delegazione è stata ricevuta dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila prof. Edoardo Alesse e dal personale docente del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Architettura e Ambientale (DICEA) presso gli uffici del Rettorato di Univaq a Palazzo Camponeschi. Durante l’incontro, al quale erano presenti, oltre Rettore Edoardo Alesse e la Soprintendente Cristina Collettini, il Segretario Regionale del Ministero della Cultura Matteo Pisi e i direttori degli Uffici Speciali per la Ricostruzione, USRA e USRC, Salvatore Provenzano e Raffaello Fico, è stata illustrata agli ospiti la storia della ricostruzione post sisma della città dell’Aquila, dando conto dei sistemi di governance definiti e del percorso normativo attuato e di come l’esperienza del cratere aquilano possa essere considerata un modello per il futuro. L’incontro ha gettato le basi per future possibili collaborazioni tra enti e atenei coinvolti.