Torna d’attualità un progetto che era stato annunciato dalla precedente Amministrazione comunale per predisporre dei punti di vendita di pesce fritto su lungofiume del Pescara. Il progetto era stato accolto senza pregiudizi sfavorevoli, pensando ad un’adeguata sistemazione di arredo urbano, ad un nuovo rapporto della città col proprio fiume, la grande “piazza d’acqua” del bacino portuale, i suoi pescherecci. Oggi l’Amministrazione in carica annuncia la ripresa del progetto in termini davvero senza alcuna qualità. Leggiamo sulla stampa e vediamo dalle prime anticipazioni progettuali che siamo oltre ogni sciatteria immaginabile: quindici baracche prefabbricate senza la minima grazia, ognuna con un fronte alla città di sei metri, intercluderanno il fiume per un tratto di ben novanta metri, togliendo spazio al passeggio ed alle necessarie manovre della marineria; a questa lunga ostruzione andranno aggiunti , sicuramente, i gazebo, le verande stagionali e gli spazi tecnici occupati da ogni baracca, autorizzati o meno. Insomma, dopo aver ostruito la vista del mare, si vuole ostruire la vista del fiume! Tutto questo non è accettabile e noi di Italia Nostra Pescara facciamo appello in primo luogo alla Giunta Comunale e poi a tutto il Consiglio affinché ci si opponga allo sbarramento di fiume e mare; anzi, chiediamo che finalmente si avvii un processo virtuoso di recupero di spiagge e golene fluviali all’uso collettivo, alla socialità, all’incontro dei cittadini. La città Dannunziana non bestemmi sul suo fiume.