L’Atalanta sta lavorando tanto per dare, il prima possibile, un nuovo attaccante a Gian Piero Gasperini. Il tecnico ha rilanciato, a margine della sfida contro il Renate (vinta 6-0) l’idea di avere un altro attaccante, chiudendo il cerchio con cinque interpreti più Barrow, che può finire in una lista diversa di Champions League — la B, per i giocatori nati dopo il 1997 —, oppure essere ceduto in prestito nelle ultime ore di mercato, a inizio settembre.
C’è però bisogno di almeno due pedine, dopo l’arrivo di Malinovskyi e la conferma di Pasalic: il centrocampo è già al completo, non lo sono invece l’ attacco e la difesa.
La cessione di Gianluca Mancini apre alla successione per un posto da difensore centrale: valutato Ibanez, ma Gasperini preferirebbe arrivare a un elemento di esperienza come Gian Marco Ferrari, 98 presenze negli ultimi tre anni tra Crotone, Sampdoria e Sassuolo, con quattro reti realizzate nella scorsa stagione.
Sarebbe il difensore mancino che completerebbe un reparto composto da soli destri, eccezion fatta per Palomino che, però, solitamente agisce da perno centrale.
Invece arriva dal Portogallo il nome nuovo per l’attacco. Franco Cervi, jolly del Benfica. Argentino come Alejandro Gomez, qualità molto simili, caratteristiche anche: veloce, tecnico, bravo nell’uno contro uno e discreto nel trovare porta, sarebbe il sostituto perfetto per fare rifiatare il Papu, quasi sempre schierato come titolare.
Il problema è sicuramente la valutazione: il Benfica, dopo avergli fatto rinnovare il contratto non più tardi di un’estate fa, non ha intenzione di cederlo in prestito con diritto di riscatto.
Vuole 10 milioni — a fronte degli 80 della clausola rescissoria — e un addio a titolo definitivo per un calciatore che, con le Super Aquile, non è esploso del tutto.
D’altro canto c’è il Boca Juniors, con un direttore sportivo come Nicolas Burdisso, che vuole aggiungere un altro gioiello alla Bombonera, dopo l’arrivo di De Rossi (ufficialità domani), con Cervi come primo obiettivo. Curiosità: l’ex Rosario Central era stato seguito anche nel 2016, nei giorni dell’addio di Maxi Moralez, un po’ come Emiliano Rigoni, poi approdato allo Zenit e arrivato nell’agosto 2018 a Bergamo.
Resta irraggiungibile, a meno di un importante sacrificio economico, l’obiettivo numero uno, Simone Verdi.
Andrà al Torino, che ha proposto 20 milioni più 5 di bonus, cifre che l’ Atalanta non vuole spendere per un attacco, che è già fin troppo competitivo.
Quindi, qualsiasi altra pedina che arriverà, sarà quasi certamente in prestito con diritto di riscatto.
In attesa di conoscere, ad agosto, gli avversari di Champions, si delinea il calendario di Coppa Italia, con l’Atalanta che entrerebbe in scena agli ottavi ed ai quarti incontrerebbe una tra Inter, Fiorentina e Lazio.
Dott. Renato Ventresca
Osservatore Calcistico