La campagna elettorale a Tagliacozzo parte infuocata.il sindaco Di Marco Testa: «Tagliacozzo Far West? Ma io non mollo per la gente»

La campagna elettorale, nel Comune marsicano di Tagliacozzo, è appena incominciata e già odora di colpi bassi. Il sindaco della città, Maurizio Di Marco Testa: «Prima gli esposti anonimi, poi gli atti incendiari, ora i volantini per l città. Io preferisco il confronto a viso aperto a questa mutilazione della Democrazia. Per questo, dedico una mia riflessione agli anonimi. Io resto disponibile a ricoprire questo difficilissimo ruolo di sindaco, ma solo se ci sarà un’ampia convergenza sulla mia persona».

 

«Prima gli ‘esposti’ anonimi, poi gli atti ‘incendiari’ anonimi ai danni della mia famiglia ed infine, a campagna elettorale incominciata, ‘volantini’ anonimi minacciosi sparsi per la città. Quando avrete il coraggio di farvi vedere in faccia? Di combattere ad armi pari e non dietro il velo mediocre dell’anonimato?». Queste sono le parole, piene di sfiducia e di biasimo, ma anche di coraggio nella reazione, dell’attuale sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, a fronte della situazione generale saggiata in città. «Forse siete dei codardi, dei vigliacchi e delle persone che preferiscono occultarsi, gettando il sasso per poi nascondere la mano senza alcuna vergogna. Io vi ricordo che altri ‘volantini’ anonimi contro di me ed alcuni miei amici, furono già trovati, a pochi mesi di distanza dall’insediamento dell’attuale Amministrazione, nella vicina frazione di Villa San Sebastiano», afferma un amareggiato primo cittadino contando il netto dei fatti.

 

«Qualche sospetto in merito agli episodi accaduti, io penso di averlo, – avverte – ma occorrono delle prove certe per fare dei nomi certi, servono, cioè, degli elementi inoppugnabili alla base. Certo, io confido sempre nelle Forze dell’Ordine e nel lavoro della Magistratura, perché sono sicuro che, prima o poi, queste forze del bene riusciranno a far luce sui tristi episodi che fanno sempre più male alla mia famiglia e a tutta la mia comunità di appartenenza. Io credo ance, però, che, a fronte degli ultimi accadimenti avvenuti nella mia bellissima Tagliacozzo, alcune riflessioni siano ora necessarie: veramente, mi domando, Tagliacozzo si sta riducendo, per colpa dei cosiddetti ‘Anonimi’, ad un basso posto da Far West? Non posso pensare che il solo interesse politico arrivi a tanto. Nella memoria collettiva del mio Comune, non è mai accaduto tanto imbarbarimento della società; se mai qualcuno pensasse di conquistare, in questo barbaro modo, gli scranni più alti del Consiglio comunale, io lo giudico non degno di sedere in aula come rappresentante del popolo». Il fine, per quanto machiavellico sia, non sempre giustifica i mezzi.

 

«Invito, quindi, tutti  – afferma ancora Maurizio Di Marco Testa – ad una riflessione generale: perché tanto accanimento? Forse, nei miei appena trascorsi cinque anni di Amministrazione, non ho mai permesso a qualcuno di fare ciò che voleva? Forse mi sono prestato, qualche volta, a qualche azione che potesse anche solo ledere minimamente gli interessi della mia comunità di appartenenza? Forse non è piaciuta la presentazione di un Piano Regolatore Generale che non lascia spazio ad interessi di ‘bottega’ e che ha ridotto fortemente l’edificabilità di alcune aree? E pensare che, nelle bozze precedenti, c’era anche chi pensava di triplicare la frazione di Villa San Sebastiano!».

 

«Sicuramente  – continua il sindaco – anch’io avrò commesso degli errori, nel passato, ma tutti commessi in assoluta buona fede; il mio unico obiettivo è stato e resta tutt’ora quello di amministrare il territorio con assoluta trasparenza e dedizione. Spero vivamente che, in futuro, la nostra Città sia sempre nel cuore di chi sarà eletto ad amministrarla. Più volte, io stesso mi sono chiesto, sia come padre, sia come marito coscienzioso, se fosse il caso di continuare a far politica. Non sono riuscito a trovare delle risposte chiare immediate, ma, ad un tratto, con la forza di un  fiume in piena, ho ricevuto una forte spinta emozionale dal profondo: le tantissime persone che mi sono vicine in questi giorni difficili, con una grande solidarietà dimostrata, mi hanno chiesto a gran voce di ‘Non mollare’. Io sono, quindi, arrivato ad una conclusione oggi, la quale voglio rendere manifesta a tutti: non mollo, non mi lascio intimorire e non abbandono il campo, ma resto in prima linea, continuando, come ho sempre fatto, in questi cinque anni trascorsi, a portare avanti solo ed esclusivamente azioni di legalità e progetti di trasparenza. Per raggiungere gli obiettivi programmati, di fatti, non basta un singolo uomo al comando, ma è necessario il coinvolgimento di tutta la parte sana della Comunità. Sono già tanti, ad oggi, infatti, i giovani volenterosi che, con determinazione, stanno dando il loro consenso a partecipare al mio fianco. Dobbiamo essere di più per il bene di Tagliacozzo».

 

«Proprio per questo, – conclude il primo cittadino – sono aperto a qualsiasi confronto, ma esplicato soo alla luce del sole e non dietro la maschera dell’anonimato. Sono aperto ad un dialogo sereno con tutte le forze sane della città, favorendo l’inserimento di forze nuove, laboriose e che posseggano il coraggio di metterci la faccia, sempre e comunque. Tutti insieme, poi, sceglieremo la migliore classe dirigente da proporre alla guida di Tagliacozzo; l’unico obiettivo che deve guidarci, comunque, rimane sempre il bene della città nella sua interezza e non le faide di paese. Io resto disponibile a ricoprire questo importantissimo e difficilissimo ruolo, ma solo se ci sarà un’ampia convergenza sulla mia persona e solo dopo aver vagliato ogni altra possibilità in merito. Il mio non deve essere inteso come un passo indietro, ma deve essere interpretato come una totale disponibilità al confronto e al dialogo per il bene della gente. Oggi, non si tratta più di destra o di sinistra, ma solo di capire chi sta dalla parte dei così detti ‘Anonimi’, che stanno avvelenando il clima della mia comunità, e chi, invece e coraggiosamente, permane nella parte della gente onesta, abituata a mettere la propria faccia in gioco per costruire un dialogo sano, aperto, pulito e trasparente».

 

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