La Valle Peligna trascina il Centro Abruzzo verso i successi dei prodotti che rappresentano la tipicità della zona

L’Italia è, come si sa, il primo Paese per numero di riconoscimenti assegnati dall’Unione Europea, con 288 DOP, IGP e STG e con 523 vini tra DOCG, DOC e IGT. I settori con il maggior numero di prodotti DOP, IGP e STG sono ortofrutticoli e cereali, formaggi, oli extravergine di oliva, preparazioni di carni, carni fresche, altre specialità.

La diffusione delle produzioni protette riguarda tutto il Paese con maggiori o minore intensità, tanto da coinvolgere tutte le Regioni e la quasi totalità degli oltre 8mila Comuni italiani.

Tutto questo è il frutto della diffusione di sempre maggiori esercizi al dettaglio di specializzazione e degustazione di prodotti tipici e tradizionali, l’irrompere sulla scena televisiva di format enogastronomici a tutte le ore, la produzione editoriale agroalimentare, testimoniano una sensibilità al piacere in tavola che non solo non ha eguali al mondo ma è in contagiosa crescita.

Sul territorio della Valle Peligna, Alto Sangro, Valle del Sagittario e Valle Subequana, si stanno facendo egregiamente strada prodotti enogastronomici e, comunque, del settore alimentare, che hanno un notevole successo sulle tavole degli italiani: olio, vino, aglio rosso, zafferano, carne da allevamento al pascolo, farine di saragolla, di solina, di farro.

In sostanza, si tratta di una offerta apprezzabile e di qualità che va sostenuta e promossa anche dagli enti locali. Per questo la Fiesa e l’Officina dei Sapori rilanciano la necessità che i Comuni si dotino della cosiddetta DeCO, Denominazione Comunale di Origine, che può sicuramente dare forza a questi prodotti di penetrare il mercato con forza.

“Questa deve essere – ha detto Angelo Pellegrino, Coordinatore regionale della Fiesa – una riflessione che gli operatori professionali dell’alimentazione non possono sottovalutare. Lavorare sulla proposta di qualità, offrire valore aggiunto al prodotto con informazioni sull’identità territoriale, dare orientamento al consumo e abbinamenti a tavola è compito dei nostri professionisti dell’alimentazione quali sono i dettaglianti italiani”.

Le aspettative degli operatori specializzati indicano un lieve incremento della spesa in valore più che in volume segnalando un consumatore molto attento alle provenienze e caratteristiche dei prodotti e questo spiega l’attenzione alle Denominazione di Origine Protetta e Controllata. Si registra quindi una maggiore propensione a spendere “meglio” e quindi a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia.

“È necessario trasmettere passione e gioia nel sedersi a tavola e gustare prodotti unici, frutto della sapienza produttrice delle nostre valli e di una biodiversità rara e ineguagliabile – ha aggiunto Pellegrino – questo deve essere ancor di più negli anni a venire la bussola delle piccole imprese di offerta dei prodotti alimentari. Abbiamo un grande futuro se sapremo interpretarlo con dedizione e professionalità”.

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