Lamiera e mercato nel 2021: alcuni dati

L’emergenza sanitaria che ha caratterizzato il 2020 ha comportato una battuta d’arresto in diversi settori produttivi. Anche quello dell’acciaio, abituato a volumi superiori ai 16 milioni di tonnellate annue, ha registrato una decisa flessione, soprattutto fra il secondo e il terzo trimestre del 2020.

L’aumento della domanda e la scarsità dell’offerta, dovuta alla chiusura degli impianti produttivi, ha portato ad un deciso aumento dei prezzi nel mercato dell’acciaio, aggravato dalla speculazione dei mercati. 

Prevedere il futuro sarà complesso, sia per l’instabilità della situazione epidemiologica, sia per la presenza di elementi specifici di mercato, come la scadenza e il possibile rinnovo delle misure di salvaguardia dell’Ue sui prodotti in acciaio in ingresso nel territorio dell’Unione, regole in grado di condizionare il mercato.

Con ricavi che sfiorano i 60 miliardi e più di 33.000 impiegati nel comparto, l’Italia è il secondo maggior produttore europeo di lamiera, oltre che essere all’avanguardia anche per la lavorazione della stessa, vedi per esempio la produzione di lamiere forate in vari formati. I piani in lamiera, in particolare, largamente impiegati nell’industria automotive, meccanica, edile o legata alla carpenteria, hanno registrato una netta frenata per la crisi sanitaria. Tuttavia, già da inizio 2021, si sono verificati decisi segnali di ripresa, potando le quotazioni della lamiera a livelli record. 

Vediamo nello specifico i dati riguardanti i piani in lamiera, specialità dell’Ilva, della Arvedi, di Liberty Magona e di Eurosider Group, solo per citare i maggiori. Fino a novembre 2020 il consumo di piani è diminuito del 23%, così come l’export, sceso del 20%, registrando un risultato negativo di 3,8 milioni di tonnellate in volume e 2,1 miliardi di euro in valore. 

Stando ai dati riportati da Federacciai, a partire da gennaio 2021 l’Italia ha registrato un sensibile incremento di ripresa aumentando la produzione del 2,8%. Il motivo sta nel rilancio del settore automotive, possibile grazie agli incentivi dedicati al settore anno, che hanno portato ad un aumento della domanda del 10%.

L’aumento della domanda per il 2021 riguarderà, in particolare, due importanti utilizzatori di acciaio: il settore automotive e quello edilizio. 

Se il 2020 è stato segnato dalla forte riduzione di permessi per la costruzione di abitazioni residenziali, il 2021 dovrebbe registrare un incremento del 4%. Stesso discorso per l’edilizia commerciale, che ha risentito in misura minore della contrazione economica. 

Per quanto riguarda l’automotive, l’associazione europea delle case automobilistiche ACEA, prevede una decisa e rapida ripresa per le vendite auto in Europa a partire dalla seconda metà del 2021, fino a toccare il 10%. Per tornare ai livelli pre-crisi è comunque determinante la ripresa economica nell’Unione Europea.

Per capire in quale direzione andrà il mercato della lamiera e dell’acciaio, dobbiamo tenere sotto controllo determinati fattori. Innanzitutto la ripartenza delle attività produttive in Cina dopo lo stop per le loro festività del Capodanno lunare che si svolgono dal 12 al 20 febbraio.

A condizionare i prezzi e il mercato vi sarà anche il ritorno a pieno regime di alcuni stabilimenti europei, come l’altoforno AncelorMital a Gent o quello a Kosice. Sempre per quanto riguarda l’Europa, va considerata la revisione delle misure di salvaguardia prevista per giugno, per cui il lavoro di lobbying in ambito UE sta aumentando con l’approssimarsi della scadenza.

Si tratta di misure introdotte nel 2019 per proteggere i produttori Ue dal forte incremento delle importazioni da Paesi diversi. Coinvolgono 26 categorie di prodotti di acciaio e stabiliscono delle fasce tariffarie oltre le quali applicare un dazio del 25%. Con la revisione l’obiettivo sarà quello di mantenere una concorrenza effettiva sul mercato siderurgico europeo, mantenendo un flusso continuo di importazioni e una possibilità di scelta sufficiente per i numerosi utilizzatori europei di acciaio.

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