L’anticiclone diventa più debole: attese maggiori precipitazioni nei prossimi giorni

Meteo. Nel corso di questa prima fase appartenente alla tarda primavera sia meteorologica che astronomica, l’Anticiclone delle Azzorre è stato completamente indebolito a tutte le quote dalle perturbazioni provenienti dal Vortice d’Islanda che stanno coinvolgendo la maggior parte dell’Atlantico favorendo un maggior afflusso delle correnti zonali atlantiche nelle aree di alta pressione generando un cuneo anticiclonico che si è originato dai moti dell’Anticiclone delle Azzorre, una figura barica che si origina in determinate condizioni atmosferiche delle aree tropicali e, in particolare, dalle coste afro-mediterranee. Tuttavia, porremo un maggiore sguardo alle acque superficiali del Golfo di Guinea che, differentemente dalla superficie marina e oceanica e dai livelli di movimento del meccanismo termoalino assecondano il moto oscillatorio maggiormente verso l’alto dell’Inter Tropical Convergence Zone, l’area di convergenza intertropicale costituita dalla Cella di Hadley, la cella di circolazione tropicale. Se i connotati delle aree anticicloniche in senso orario nel nostro emisfero boreale fossero consenzienti nel sollevamento dalla distribuzione dell’oceano-atlantico e del continente africano, quest’ultimo si espanderebbe orizzontalmente secondo la longitudine e, verticalmente, dalla compressione adiabatica e dall’escursione termica al di sopra delle dune sabbiose del Sahara estinguendo la stagione estiva e l’azione della subsidenza atmosferica dal richiamo delle correnti d’aria dai quadranti meridionali. Se fosse possibile la formazione delle maggiori aree di bassa pressione aumenteranno la possibilità di agitazione molecolare minore. Se ci fosse la ventilazione si avrebbe un quantitativo maggiore di umidità che si attiene alla rotazione ciclonica e anticiclonica dalle correnti d’aria a partire dal litorale consentendo un maggiore ristagno d’aria caldo-umida nelle aree interne montuose specie nelle valli e nelle aree pianeggianti modificando la disposizione dell’asse del promontorio e dei valori massimi. L’afflusso d’aria calda inizialmente secca assorbe un quantitativo di umidità. La sua componente nord-africana al suolo è caratterizzata dalla subsidenza atmosferica solo in quota originando l’Anticiclone nord-africano che ha un moto antiorario al suolo e orario in quota. In questi ultimi giorni le perturbazioni provenienti dal Nord Atlantico deviano di traiettoria e hanno la loro direzione di provenienza orientata dal Mar Baltico discendendo e determinando le condizioni meteorologiche marcatamente instabili, in particolare quando si dirigono verso le aree balcaniche essendo coadiuvate da un altro lobo del Vortice Polare. La massa d’aria moderatamente fredda di origine artico-marittima si è attenuata nei confronti dell’Europa centro-orientale e, lungo il suo tragitto, si è destabilizzata provenendo dai mari canadesi ed europei diretti dal Vortice Canadese che possiede il movimento antiorario nel nostro emisfero boreale. La circolazione instabile e depressionaria sull’Italia, invece, sarà maggiormente isolata dalla sua circolazione originaria e, oltre alla formazione, transiteranno sulla nostra penisola delle linee di instabilità differentemente dalle condizioni di spiccata variabilità atmosferica durante le ore mattutine a causa delle aree di convergenza al suolo dalle aree marittime e dalla morfologia territoriale. La circolazione depressionaria convoglia le correnti d’aria più fresca e instabile determinando l’origine delle nubi stratocumuli e cumuliformi al ridosso dei rilievi in concomitanza delle aree più riscaldate dal riscaldamento del Sole a partire dal basso interagendo tra il suolo e le aree cittadine e i grandi centri urbani. L’Italia settentrionale sarà nuovamente e maggiormente esposta alle masse d’aria sopravvento ed essendo l’aria molto fredda della pressione assoluta ad avere l’altezza e l’energia di geopotenziale di 850 HPa fino a 500 HPa ad un’altimetria di 1400 m fino a 5000-6000 m s.l.m., essa è collocata lungo la barriera dell’arco alpino sottovento dando luogo a nevicate su quest’ultimo fino a quote medie. Le aree alpine e prealpine, le montagne e la morfologia territoriale possono innescare diverse tipologie di nubi essendo trasportate da un vortice depressionario che, in senso antiorario, riesce ad originare e ad alimentare maggiori aree di convezione e a consentire un abbassamento delle nevicate sulle Alpi a causa della mole dei moti convettivi che erano ascendenti e discendenti in relazione al suolo montuoso sul quale avvengono dei rovesci e temporali localmente anche di forte intensità. Le condizioni di spiccata variabilità interesseranno soprattutto le regioni centrali e meridionali determinando la possibilità di instabilità atmosferica soprattutto nelle ore pomeridiane delle giornate di mercoledì e di giovedì seguendo le conformazioni e le rotazioni dell’area depressionaria che si dissiperà traslando verso i Balcani nella giornata di venerdì direttamente dai minimi depressionari che tenteranno di formarsi sul Mar Tirreno, uno dei bacini del Mediterraneo che, a partire dal periodo tardo-primaverile ed estivo a causa delle prime ondate d’aria calda e della loro frequenza e intensità rispetto al passato diventano molto miti e addirittura calde. Dopo una breve mattinata soleggiata nella giornata di domenica saremo interessati nuovamente dalla diffusa instabilità atmosferica che coinvolgerà tutto l’arco delle giornate della settimana che viene. Torneremo a parlare dell’Estate meteorologica insieme agli esperti e successivamente al primo Giugno 2025  dall’esposizione scritta di fasi primaverili molto instabili che, dalle ultime ipotesi delle corse modellistiche, sono da interpretare nei grafici ensemble potrebbero rendere questa parte integrante dell’Inverno molto più instabile della Primavera astronomica (Equinozio di Primavera) e meteorologica nei confronti della stagione trascorsa.

Fonte immagine principale dell’articolo meteo: https://www.fanpage.it/stile-e-trend/benessere/pioggia-e-freddo-in-primavera-come-il-cambiamento-climatico-influisce-sulla-nostra-salute-mentale/

Grazie di essere di nuovo qui e al prossimo aggiornamento meteo in forma scritta.

Riccardo Cicchetti

 

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