di Renato Ventresca
L’ acqua è una vitale risorsa, che troppo spesso diamo per scontata.
Mai come ora dovremmo iniziare a ripensare i nostri consumi e le nostre abitudini: da ogni fonte proviene infatti un grave allarme siccità, che rischia in estate di far chiudere i rubinetti in molte realtà del nostro Paese.
Il punteggio di rischio di siccità nel nostro Paese si attesta al 3,4 (in una scala che va dal 3 al 5, secondo i dati del World Resource Institute).
Il valore assunto dall’ indicatore di rischio idrico in Italia è dovuto soprattutto al consumo di acqua a livello domestico.
Il punteggio è stato calcolato in seguito all’ osservazione di 5 indicatori: il consumo annuale di acqua in rapporto alle nuove acque che riforniscono i bacini; la variazione nel rinnovamento delle acque da un anno all’ altro; la variazione stagionale dell’acqua a disposizione; il verificarsi di alluvioni; il grado di siccità.
Un allarme dettato dal pericoloso abbassamento del livello di molti laghi e fiumi: quelli più a rischio sono quelli dove un maggior numero di persone va ad attingere l’acqua.
I bacini più sfruttati sia dal punto di vista economico che ecologico sono anche quelli che potrebbero subire i maggiori danni se non vengono costantemente monitorati con piani specifici.
Coldiretti ha lanciato un serio allarme sul rischio desertificazione: dal Po al lago Maggiore (quest’ultimo a gennaio era al 17% della sua capacità), dal lago di Como (addirittura sceso al 12% della sua capacità) a quello di Garda.
Un allarme che minaccia la disponibilità di acqua per il consumo domestico, quella per l’irrigazione dei campi, ma anche quella necessaria alla produzione industriale, per non parlare delle ricadute sull’equilibrio ambientale.
È evidente quanto sia necessario, prioritario e indispensabile intervenire per rialzare il livello dei bacini idrici.
Non bisogna sottovalutare, in tal senso, il rischio rappresentato dalla maggiore concentrazione di sostanze chimiche o tossiche nelle acque, dal momento che il livello dei bacini è inferiore al consueto.
L’appello è rivolto al Governo, che deve correre ai ripari per evitare danni gravissimi alle famiglie, all’intero sistema economico ed al patrimonio ambientale, avviando una seria e reale politica di settore basata sulla modernizzazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti e azioni per:
a) l’adduzione e trasporto dell’acqua (che ha raggiunto oltre il 40% di perdita);
b) a costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale;
c) la realizzazione di depuratori delle acque reflue e di loro canalizzazioni per uso agricolo (che non dimentichiamolo utilizza il 70% di tutto il consumo idrico).
d) la disposizione di forti agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali;
e) il controllo attento e rigoroso sulla concentrazione delle sostanze chimiche nelle acque;
f) la realizzazione di irrigazioni a goccia in agricoltura;
g) la resa obbligatoria, nelle fasi di ristrutturazione, delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria;
h) la disposizione dell’obbligo di installazione delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici;
i) l’installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche.
Purtroppo, nel Comune dell’ Aquila, tante fontane pubbliche non sono state ancora dotate di un rubinetto e scarseggia anche la manutenzione, con un bell’ esempio rappresentato dalla fontana di Via Castello, che, nonostante le mie ripetute sollecitazioni, rivolte anche al Sindaco del Comune dell’ Aquila ed altri importanti esponenti della politica aquilana, seguita a perdere acqua anche al proprio interno, deteriorando le stesse tubature in ferro, che, col tempo, rischiano di riempirsi di ruggine, determinando fenomeni di rottura.
E’ anche molto pericoloso per il nostro organismo ingerire acqua non sana (anche solo per cuocere la pasta..).
Le famiglie, nel loro piccolo, sono chiamate a modulare i propri consumi all’insegna dell’efficienza, del risparmio e della lotta allo spreco.
Ecco alcuni consigli:
Lavaggio denti. Lavarsi i denti tenendo il rubinetto aperto fa sprecare circa 40 litri d’acqua alla volta; l’associazione consiglia di utilizzare lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e risciacquare soltanto alla fine;
Barba. Per farsi la barba è sufficiente colmare il lavandino d’acqua, chiudendolo col tappo, e poi lasciarla scorrere terminata la rasatura;
Frutta e verdura. Lavare le verdure lasciandole a mollo: così si riduce il numero di risciacqui sotto l’acqua corrente.
Inoltre l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura può essere impiegata per innaffiare le piante.
Doccia. Si consiglia di preferire la doccia al bagno: è sicuramente più veloce e fa risparmiare fino a 100 litri d’acqua alla volta;
Elettrodomestici. Utilizzate lavastoviglie e lavatrice a pieno carico; così si arriva a risparmiare fino a 11.000 litri d’acqua all’anno;
Valvola. Prima di partire per le vacanze si consiglia di chiudere la valvola centrale dell’acqua, anche per evitare rotture improvvise nell’ impianto idraulico;
Rubinetti. Controllare che non perdano acqua, in caso contrario chiedere l’aiuto di un idraulico esperto o sostituire le guarnizioni.
Un rubinetto che gocciola può far sprecare fino a 4.000 litri d’acqua in un anno, un W.C. che perde può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri d’acqua al giorno.
Installare i riduttori di flusso dell’acqua, che sono dei dispositivi di semplice installazione che miscelano aria con l’acqua consentendo di limitare il consumo di quest’ultima fino al 50%, mantenendo inalterata l’efficacia e il comfort.
Riducendo il fabbisogno di acqua calda si ottiene un corrispondente risparmio sui consumi energetici per la sua produzione.
Nel caso l’acqua calda venga prodotta da uno scaldabagno elettrico, accendilo solo quando serve.
“Frangiflutti”. Applicare un frangiflutti al rubinetto riduce la fuoriuscita dell’acqua e può far risparmiare fino a 6.000 litri d’acqua all’anno per ogni famiglia;
Acqua di cottura. Le massaie insegnano che l’acqua utilizzata per la cottura della pasta è un ottimo sgrassante e permette di lavare piatti e bicchieri senza eccessivo uso di detersivo.
Scarico del wc. Controllare che lo scarico non perda e, se si ha uno scarico a cassetta, adottare il pulsante con doppio tasto, che consente di dosare l’acqua a seconda delle esigenze.
Acqua potabile. Bere, dove possibile, l’acqua potabile del rubinetto, evitando di acquistare quella in bottiglia.
L’acqua in bottiglia non è necessariamente più sicura e più buona, mentre l’utilizzo dell’acqua corrente risulta costruttivo sia per l’ambiente che per il portafogli: l’acqua in bottiglia è costosa, viene trasportata per migliaia di chilometri e produce un’enorme quantità di rifiuti.
Lavaggio auto. Ridurre la frequenza dei lavaggi dell’automobile, utilizzando un secchio e non la pompa per risciacquarla.