Il Governo Italiano ha presentato per il riconoscimento nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il percorso, coordinato e istruito dall’ufficio Unesco del segretariato generale del Mibact, ha visto impegnate da anni la cittadinanza e le istituzioni della città dell’Aquila e della sua provincia e si è concluso con la presentazione ufficiale del dossier nazionale presso il segretariato Unesco di Parigi, la cui valutazione è attesa per il 2019 assieme ad altri percorsi di livello multinazionale. La Perdonanza Celestiniana è un evento storico–religioso che si tiene annualmente all’Aquila il 28 e 29 agosto. Il nome deriva dalla Bolla pontificia che papa Celestino V emanò nel 1294 e con cui concesse l’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. L’evento, che nel 2018 celebra la sua 724ª edizione, è dunque precursore del Giubileo istituito da papa Bonifacio VIII nel 1300 ed è stato nel tempo accompagnato da numerose altre manifestazioni, di carattere civico e storico, che si svolgono durante tutta l’ultima settimana di agosto. Nel 2011 la ricorrenza è stata riconosciuta Patrimonio d’Italia per la tradizione. La prima celebrazione ebbe luogo nel 1295 contro la volontà del nuovo pontefice Bonifacio VIII che in data 18 agosto aveva persino fatto promulgare una nuova bolla per annullare quella del suo predecessore. Il documento, che era stato conservato all’interno degli archivi comunali perché i cittadini vollero che fosse l’autorità civile a indire la Festa del Perdono, seppur rispettando il dettato di papa Celestino V, venne portato in corteo sino alla basilica di Santa Maria di Collemaggio dove venne mostrata ai fedeli. Da questo momento il 28 agosto costituì un appuntamento fondamentale per i pellegrini e i mercanti che giungevano in città, punto di passaggio oramai obbligato sulla Via degli Abruzzi che da Firenze portava a Napoli. La cerimonia divenne ancor più importante a partire dal 1327, quando le spoglie di papa Celestino V furono traslate nella basilica aquilana e conservate in un apposito mausoleo. Nel XV secolo invece, per imitazione di quanto avveniva in occasione del Giubileo romano, venne predisposto l’accesso ai fedeli da un portale laterale denominato Porta Santa.