In un capoluogo di regione che sta affrontando grossi problemi, accade che la popolazione si indigni, si scandalizzi e si scaldi per i rifiuti generati da un evento che ha richiamato nel centro cittadino migliaia di persone. Stiamo parlando dell’Aquila, capoluogo abruzzese alle prese con le problematiche legate alla ricostruzione del terremoto del 2009, dove c’è una consistente parte dei cittadini aquilani che si scaglia contro l’aperitivo natalizio in centro storico. L’evento nacque spontaneamente diversi anni fa in una celebre cantina cittadina, dove le persone decisero di darsi appuntamento nella tarda mattinata della vigilia di Natale per scambiarsi gli auguri con amici, parenti o semplici conoscenti che, vivendo fuori per motivi di studio o lavoro, rientravano in città per trascorrere le festività natalizie e per brindare con un bicchiere di vino. Nel tempo e con il passaparola l’evento ha preso piede e negli ultimi anni, soprattutto dopo il terremoto del 2009, migliaia di aquilani, oltre ad una cospicua presenza di avventori da fuori città, si recano nel centro aquilano per vivere questa mega giornata di aggregazione. E’ naturale che ogni evento che aggreghi le masse comporti a fine manifestazione un caos dovuto a rifiuti. Ed è purtroppo altrettanto naturale che più la massa di persone aumenta nel numero e più è alta la probabilità che sia presente qualche incivile che, con menefreghismo e incuria, getti volontariamente bottiglie o bicchieri a terra, ma da qui ad additare l’evento come maledizione aquilana ce ne passa.
Sicuramente si può migliorare la gestione e la sicurezza di questa usanza spontanea, ma pensare che una persona durante la notte di Natale abbia in mente di girare un video su una piazza ormai deserta e piena di rifiuti dopo l’aperitivo per pubblicare il video sui social, mi fa sorridere. I commenti che ne scaturiscono sono intrisi di cattiveria (“maiali” l’epiteto più inflazionato) e fuori da ogni logica oltre che ad essere antitetici con lo spirito natalizio. Se io condividessi l’appartamento con un coinquilino che mi avverte che darà una festa, ed il giorno dopo alzandomi trovo la casa sporca, stoviglie da lavare, pavimento sporco (perché se cade del liquido e qualcuno ci cammina sopra, inevitabilmente questo si sporca), non mi meraviglio perché so che pulirà e magari gli darò anche una mano. Se invece non mi avverte e la mattina trovo la casa in quelle condizioni, posso alterarmi, ma posso immaginare che mi trovi avanti ad uno scenario dovuto ad un evento eccezionale. Con questo voglio dire che è risaputo che il 24 dicembre a L’Aquila si tiene l’aperitivo di Natale, lo sa l’amministrazione, lo sa l’ASM, lo sanno in Questura e lo sanno soprattutto gli aquilani. Dov’è il problema? Ho l’impressione che ad alcuni benpensanti dia un fastidio interiore che la gente possa ubriacarsi il giorno della vigilia. Per carità è una abitudine deprecabile, ma ognuno è libero di fare quello che vuole all’interno della legalità ed è strano come lo stesso sdegno non deflagri dopo la fiera dell’Epifania o addirittura dopo l’adunata degli Alpini di qualche anno fa.
Inoltre questi eventi assieme all’aperitivo di Natale generano vivaddio un indotto economico che fa bene alla città e rimediare al “danno collaterale” della sporcizia che queste manifestazioni causano è il minimo che la comunità possa permettersi per favorire le attività del centro. Come dicevamo la gestione dell’evento può essere migliorata, ed è a questo che si deve puntare e non sperare che l’evento non si faccia più per i rifiuti che ne escono fuori. Va detto che gli operatori dell’ASM dell’Aquila erano già all’opera alle ore 21.00 del 24 dicembre e che alle ore 14.00 del 25 dicembre la città era totalmente ripulita.
Ve l’immaginate tra qualche anno con il centro ricostruito e l’aperitivo di Natale in corso con bar, cantine, locali, ma anche negozi e altre attività commerciali aperte che giro economico virtuoso possa generarsi per L’Aquila? Perché parte degli aquilani non sa guardare oltre e ha una visione miope di quello che accade nella nostra città? Se prevalesse la linea di chi scandalizza per i rifiuti post aperitivo natalizio, questa città resterebbe un set cinematografico deserto. Con tutti i problemi che ci sono a L’Aquila, con le scuole dove si recano i nostri figli ad oggi ancora insicure, con la ricostruzione lenta che sta ammazzando soprattutto le frazioni, con l’assenza di lavoro e lo spopolamento a cui rischia di andare incontro la nostra città, ad alcuni aquilani viene il sangue agli occhi per i rifiuti generati dall’aperitivo natalizio. A L’Aquila si sta perdendo il contatto con la realtà.
Vincenzo Chiarizia