L’AQUILA. OSSA, FEGATO, SISTEMA NERVOSO E VASI, LA RADIOLOGIA INTERVENTISTICA AMPLIA IL CAMPO D’AZIONE

All’ospedale di l’aquila, eccellenza a livello nazionale nella disciplina, corso di aggiornamento per medici di base e ospedalieri della provincia.

Al San Salvatore vengono compiuti 600 trattamenti l’anno, di cui il 20%  su pazienti da fuori regione, soprattutto per tumori all’osso.

Oltre 5.000 (con procedure mininvasive) le prestazioni per infiltrazioni ecoguidate, tramite tac e risonanza magnetica

L’Aquila. Offrire un quadro aggiornato, a medici ospedalieri e di base, sui trattamenti della radiologia interventistica e sulla  crescente possibilità di applicazione alle diverse patologie. E’ l’obiettivo del corso di formazione, in programma sabato prossimo primo dicembre all’ospedale di L’Aquila, alle ore 9.00 alla sala Dal Brollo, promosso dai responsabili della radiologia interventistica del San Salvatore.  L’iniziativa scaturisce dalle necessità di mettere al corrente, sia i medici di famiglia sia quelli che lavorano nei reparti ospedalieri, delle continue novità che contrassegnano il campo di intervento della disciplina. Come laboratorio formativo, riservato a tutti gli operatori del settore della provincia, è stato scelto, non a caso, l’ospedale aquilano. Quest’ultimo, soprattutto nel trattamento dei tumori all’osso, ha conquistato una posizione di assoluta rilevanza a livello nazionale, essendo uno dei pochissimi in grado di effettuare, nelle specifiche problematiche, prestazioni che coprono ogni tipo di esigenza. Tra i 600 trattamenti per patologie dell’osso (soprattutto tumori) sistema nervoso e vasi, praticati ogni anno al San Salvatore, un’ampia quota riguarda pazienti provenienti da varie regioni d’Italia. A questo tipo di interventi (molto complessi) si aggiungono altri 5.000 compiuti con infiltrazioni ecoguidate, tramite Tac e Risonanza magnetica, con procedure mininvasive che si estendono (oltre alle parti ossee)  a fegato, encefalo e patologie vascolari. Un’attività che costituisce un punto di forza  non solo dell’ospedale aquilano ma di tutto l’Abruzzo poiché  richiama oltre il 20% di utenti da altre regioni (tra cui Lazio, Puglia e Campania) creando mobilità attiva. Le tecniche  utilizzate riguardano, in sostanza, un tipo di microchirurgia che è in continua espansione e di cui occorre rendere edotti gli operatori sanitari del territorio e della stessa realtà ospedaliera, in modo da mettere loro a disposizione nuovi, ulteriori strumenti di terapia e cura.  L’appuntamento di sabato prossimo, a cui è prevista la partecipazione di numerosi operatori sanitari, è stato organizzato dal prof. Carlo Masciocchi, direttore della radiologia universitaria, affiancato dagli specialisti Luigi Zugaro e Aldo Giordano, rispettivamente responsabile della radiologia d’urgenza e  della radiologia interventistica.  “L’obiettivo”, dichiara il prof. Masciocchi, “è non  solo dare la possibilità agli addetti ai lavori di conoscere le sempre maggiori opportunità di intervento della radiologia interventistica ma anche di fare in modo che la gestione del paziente e delle relative patologie sia la più appropriata possibile, per assicurare trattamenti più efficaci al malato”

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