Ai cittadini della provincia de L’Aquila, meno della metà dei soldi rispetto a Chieti e Teramo.
Cigl e Uil non concordano con le decisioni dei vertici regionali inerenti il nuovo piano delle prestazioni sanitarie. Una “sperequazione” dove i cittadini della provincia dell’Aquila vengono nettamente danneggiati a vantaggio delle altre province. Il Segretario Responsabile Territoriale UIL-FPL Simone Tempesta ed il Segretario Provinciale CGIL-FP Francesco Marrelli spiegano:
“Dopo aver esaminato i dati derivanti dalla ripartizione dei budget attribuiti alle varie provincie abruzzesi per l’erogazione di prestazioni sanitarie in regime residenziale, riabilitativo e psicoriabilitativo, mettono in risalto l’esistenza di una sperequazione a svantaggio della provincia aquilana la quale risulta essere l’unica penalizzata, a vantaggio essenzialmente delle provincie di Teramo e Chieti. Il calcolo del valore medio annuo pro-capite per cittadino residente risulta essere il seguente :
Provincia di L’Aquila residenti 309.820 Budget attribuito 6.520.562 valore medio annuo pro-capite attribuito 21 euro.
Provincia di Chieti residenti 397.123 Budget attribuito 21.626.562 valore medio annuo pro-capite attribuito 54 euro.
Provincia di Pescara residenti 323.184 Budget attribuito 14.711.032 valore medio annuo pro-capite attribuito 46 euro.
Provincia di Teramo 312.239 Budget attribuito 17.574.121032 valore medio annuo pro-capite attribuito 56 euro.
Va messo in risalto che il fabbisogno pro-capite previsto per legge dovrebbe essere di 45 euro per abitante.
Analizzando i dati complessivi della Regione Abruzzo: Residenti 1.342.366, Budget attribuito 60.432.276, valore medio annuo pro-capite attribuito 45 euro, possiamo tranquillamente affermare che il parametro previsto è stato rispettato applicando la classica statistica del pollo per la quale se due persone hanno un pollo e lo mangia una persona soltanto, statisticamente hanno mangiato mezzo pollo a testa”.
“Viceversa, purtroppo, la ripartizione del budget ex DCA 49/2016 – proseguono i delegati sindacali – palesa una evidente sperequazione, attribuendo di fatto al posto letto della provincia aquilana un valore che è più che dimezzato rispetto al totale regionale.
Infatti, per il cittadino residente nella provincia dell’Aquila sono sufficienti 21 euro mentre per il cittadino di Teramo occorro ben 56 euro, anche se studi epidemiologici evidenziano come la composizione della popolazione per sesso, età ed incidenza di determinate patologie sia sostanzialmente identica tra le 4 province, appare, quindi, ingiustificata ed irrazionale la ripartizione effettuata dalla Regione Abruzzo.
Ulteriore conferma che il budget attribuito alla provincia dell’Aquila non corrisponde al fabbisogno effettivo della popolazione arriva dai dati della ASL la quale è costretta a subire un saldo di mobilità passiva per prestazioni riabilitative che si avvicina a 3 milioni di euro gravando drasticamente sul bilancio. Il cittadino Aquilano, non trovando risposta sul territorio è costretto a curarsi fuori dalla provincia con notevoli sacrifici personali e famigliari.
Deve tenersi anche in considerazione che se venissero rispettati i parametri sul territorio si potrebbe incrementare l’offerta e creare nuovi posti di lavoro”.