Le grandi squadre sono composte prevalentemente da grandi giocatori, oltre che comandate da grandi allenatori. Il caso dell’Italia è senza dubbio uno di questi, visto il grande cammino realizzato dagli azzurri in questo Euro 2020. Dopo la cocente eliminazione dai mondiali del 2018 sotto la sciagurata gestione Ventura, il Mancio ha avuto il grande merito di creare un gruppo solido e convinto dei propri mezzi per poter davvero ripartire da zero e puntare quindi a una grande performance in questo torneo continentale, nel quale la sua squadra è arrivata con molti meriti in finale.
Adesso che si avvicina lo scontro tra Italia e Inghilterra e le quote calcio le segnalano che a prevalere è l’equilibro, è necessario analizzare quali sono stati i pilastri di questa nazionale italiana che ha sorpreso tutti e intende mettere la ciliegina sulla torta. Il primo che viene in mente a tutti è Federico Chiesa, il quale è partito dalla panchina per poi prendersi con prepotenza il posto da titolare. Veloce, aggressivo e concreto, il figlio d’arte che ha già disputato una stagione ad altissimi livelli con la Juventus si è calato totalmente nella parte del rivoluzionario dell’attacco italiano. Le sue sgroppate sulla fascia destra sono degne di un’ala vecchio stile ma rappresentano anche la caratteristica dell’attaccante esterno moderno, capace di trovare facilmente il fondo ma anche di essere pericoloso sotto porta. I suoi due goal sono stati decisivi nel percorso trionfale degli azzurri: il primo è arrivato ai supplementari contro l’Austria con una grande azione personale da destra, mentre il secondo è arrivato nella semifinale contro la Spagna da sinistra sotto forma di uno splendido tiro a giro di destro che ha dato agli azzurri il momentaneo vantaggio facendo partire caroselli in tutta Italia.
Oltre che su Chiesa, in attacco Mancini può puntare anche sull’estro di un Lorenzo Insigne che viene dalla sua miglior stagione di sempre per goal realizzati con il Napoli, ossia 19. Il folletto partenopeo, che in nazionale indossa la prestigiosa maglia numero 10, è in questo momento il principale generatore di gioco offensivo degli azzurri e inoltre vive un ottimo momento di forma, come ha dimostrato con uno splendido goal al Belgio con tiro a giro dalla sinistra, la sua specialità.
Chi con Insigne ha giocato nel Napoli allenato da Maurizio Sarri è il regista Jorginho, il quale rappresenta un’altra delle colonne del gioco della nazionale di Mancini. Il centrocampista di origini brasiliane è il punto di partenza delle trame di gioco degli azzurri e spicca per la sua abilità nel prendere sempre la decisione giusta per quanto riguarda i passaggi e i tempi di gioco. Il suo rigore decisivo contro la Spagna, tirato con una freddezza spaventosa, ha permesso all’Italia di guadagnarsi la prestigiosa finale di Wembley contro l’Inghilterra.
Per ultimo va menzionato il portiere, quel Gigio Donnarumma che a 22 anni gioca da veterano consumato e che si è spesso esaltato in grandissime parate che hanno salvato l’Italia.