LETTERA APERTA A TUTTI I CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL PROSSIMO DIECI FEBBRAIO

“Mi auguro che questo sia un anno in cui chi ci governa e chi si appresta a farlo, i tanti candidati a gestire la Regione Abruzzo, ci faccia vivere una stagione in cui l’angoscia venga sostituita dalla speranza. Che sia un anno in cui la politica ci riempia il cuore di passione per la gestione dell’emergenza lavoro”, scrive  Angelo Pellegrino Consulente d’imprese .” Un anno in cui chi intende governarci dia vita a politiche fatte di certezze a chi il lavoro lo ha perso e a chi non riesce a trovarlo. Un anno in cui il sogno di famiglie serene diventi realtà. Un anno in cui non ci siano più famiglie dove sono disoccupati padri, madri e figli. Un anno in cui chi intende governare dia alle imprese la certezza di produrre senza ansie. In questo anno chiediamo alla politica di restituirci la possibilità di sorridere.

Il desidero/necessità è quello di tenere ben presente che la vera economia è quella che ha cura, non quella che distrugge. Abbiamo bisogno di una politica che metta al centro del suo programma, la valorizzazione e la salvaguardia del territorio e dei suoi prodotti tipici di eccellenza; ciò significa anche turismo di qualità e riutilizzo, riuso, e recupero delle risorse in ogni forma e specificità per dare respiro ad una Regione che rischia il saccheggio e il consumo del territorio stesso. È giusto che gli elettori chiedano queste cose, perché desiderano un vero e proprio progetto politico e culturale di rinascita con solide basi economiche e dalle grandi prospettive. Vogliamo vedere la capacità di innovare, di lavorare, essere solidali e coerenti con la natura profonda dell’Abruzzo intero.

Mi auguro che tutti abbiano il desiderio di leggere i programmi elettorali partito per partito, lista per lista, vagliando tutte le promesse e interrogandosi sulla realizzabilità e sui costi delle stesse. Gli elettori amano una campagna elettorale seria, non chiassosa, non rissosa, non urlata; desiderano che i messaggi siano diretti e chiari. I candidati non debbono utilizzare il politichese, un linguaggio criptico che solo pochi possono comprendere. Gli elettori gradiscono chiarezza, impegno e certezze”.

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