Era il lontano 1876 e quel ragazzo avrebbe scoperto soltanto qualche decennio più tardi, di aver inventato i coriandoli.
Ingegnere di fama internazionale, Fenderl visse 104 anni abbracciando due secoli. Morì nel 1966, dopo aver contribuito a progettare la metropolitana di Vienna e dopo aver costruito il primo laboratorio italiano per la produzione di acetilene applicato a numerosi impianti tra Austria e Russia.
Contribuì alla nascita dell’Istituto Statale di Radioattività Italiano con il quale collaborò anche il giovane Enrico Fermi e fondò la Fenderlux, azienda che realizzava apparecchiature ottiche destinate ad usi militari.
I suoi brevetti furono copiati persino negli Stati Uniti.
Fenderl rivestì diverse cariche importanti e fu anche Giudice di Pace eppure, a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua morte, il fisico viene ricordato ancora e soprattutto per la divertente invenzione destinata ai Carnevali e alle festività di tutto il mondo, idea venuta fuori in un periodo in cui aveva pochi soldi e, pensate, tante ragazze, come egli stesso raccontò in un’intervista a Radio Rai nel 1957. Sarà forse stato questo il motivo ludico che ispirò nel giovane e promettente fisico, la caduta allegra di pezzi di carta colorata dal cielo? Non lo sapremo mai. Una curiosità: la parola coriandoli, in lingua ebraica, è la traduzione di una metafora legata alla manna.