M5S. Dopo Honeywell, 55 lavoratori a rischio per crisi Hatria: presentata interrogazione parlamentare

Il Deputato Gianluca Vacca

 

 

“Dopo la recente interrogazione sulla crisi Honeywell, oggi abbiamo depositato un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico sull’Hatria, l’ennesima crisi aziendale che sta colpendo il nostro Abruzzo e con 55 lavoratori a rischio immediato di licenziamento.” Lo hanno detto Gianluca VaccaColetti e Del Grosso, Deputati abruzzesi del Movimento 5 Stelle, in merito alla crisi che sta colpendo l’azienda teramana produttrice di sanitari in ceramica Made in Italy.

“Al di là dei trionfalistici proclami dei governi, nazionale e regionale, la realtà purtroppo è ancora drammatica e le multinazionali che vogliono abbandonare il nostro paese, dopo aver usufruito d’incentivi diretti o indiretti, sono ancora troppe e continuano a proporre solo licenziamenti senza nessuna prospettiva di rilancio delle nostre imprese. Eppure, come in questo caso –  hanno concluso i Deputati – spesso si tratta di espressioni vitali del Made in Italy, che dovrebbero ricevere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e che invece vengono di fatto abbandonate al proprio destino.” 

 

Ecco il testo integrale dell’interrogazione:

Vacca, Colletti, Del Grosso.

Al Ministro dello sviluppo economico – Per sapere – premesso che:

HATRIA è una azienda specializzata nella produzione di sanitari ceramica made in Italy situata a Teramo;

come riportato da notizie di stampa, l’Hatria negli ultimi 20 anni ha subito diversi passaggi di proprietà, tra cui uno nel 2013 quando il gruppo Marazzi, di cui faceva parte, è stato acquisito dalle Mohawk industries. Agli inizi del 2014 la fabbrica è stata venduta al fondo di investimento americano Cobe Capital che non ha mai investito o ricapitalizzato l’azienda, limitandosi a gestire il valore del capitale;

negli ultimi 10 anni l’azienda ha registrato un calo di fatturato che ne ha determinato perdite notevoli;

i 185 dipendenti hanno usufruito di ammortizzatori sociali e cassa integrazione straordinaria, scaduta a settembre 2017;

secondo notizie di stampa, lunedì 2 ottobre presso la Regione Abruzzo si è tenuto un incontro nel quale l’impresa ha ribadito l’intenzione di procedere al licenziamento di 55 dipendenti;

secondo un comunicato riportato dalla stampa locale, la delegazione sindacale ha tentato in tutti i modi di scongiurare i 55 licenziamenti su un organico di 185, ma l’azienda si è dimostrata chiusa a qualsiasi ipotesi, nonostante gli stessi sindacati si fossero spinti  a formulare una proposta di estremo sacrificio sul salario dei lavoratori che prevedeva:

 

– regime di riduzione di orario (part-time) differenziato per reparto ed esteso a tutte le maestranze con conseguente perdita di salario;

– piano di gestione dell’organizzazione del lavoro per concordare tutti gli aggiustamenti finalizzati all’ottimizzazione ed efficienza degli impianti;

– accompagnamento al pensionamento senza incentivo;

– esodo incentivato per i lavoratori volontari;

 

 

il territorio teramano è già fortemente in crisi anche a causa delle calamità naturali che l’hanno colpito nel 2016, tra cui il terremoto che ha interessato il centro Italia;

ad avviso degli interroganti è necessario avviare tutte le iniziative politiche e di Governo per scongiurare i licenziamenti e, soprattutto, l’eventuale chiusura dell’azienda, in quanto rappresenta un importante sito di produzione di sanitari di ceramica di qualità made in Italy -:

se il Governo sia a conoscenza della intenzione di Hatria di avviare 55 licenziamenti;

se e quali iniziative intenda attivare per raggiungere una soluzione che tuteli l’occupazione e, nel contempo, favorisca il rilancio dell’azienda e del suo know how.

 contempo, rilancio l’azienda e del proprio know how.

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