Sull ‘inciampo, consapevole, dell’assessore Di Fabio vanno fatte delle riflessioni. La confusione tra persona comune, amica, libera di fare quanto resta nella sfera privata, e persona pubblica che riveste un ruolo ben preciso rappresentando una comunità, non è, a mio avviso, tollerabile. I giudizi indegni del genere umano e soprattutto di quello femminile dati attraverso l’uso consapevole di un social network possono passare inosservati se esternati da un pubblico amministratore ? Confortano le dichiarazioni di Paola Concia e di Pia Locatelli, lette sul web, che mettono in evidenza il basso profilo che un uomo, che riveste una carica pubblica, non può avere. Dico allora, ma dov’è il pd locale ? Esprimersi e chiarire al popolo il proprio pensiero è un dovere, altrettanto pubblico, di chi siede in posti di rappresentanza. Le donne che rivestono un ruolo pubblico come l’assessore Cerone e la presidente commissione pari opportunità Fiaschetti non esprimono il proprio giudizio, in un senso o nell’altro, sull’accaduto? La partecipazione democratica anche alle prossime elezioni comunali esalterà il ruolo della donna con il voto di genere. Qual è la posizione chiara di chi ha un ruolo dirigenziale ? Comincia a pesarmi la deriva del relativismo imperante. E chi parla di strumentalizzazioni è fuori strada, è solo incapace di essere obiettivo. Non c’è chiarezza in città, si giustifica tutto a seconda della convenienza, a volte valgono le pubblicazioni su FB come nel caso di Presutti, su temi ambientali , e a volte no come nel caso dell’assessore che apostrofa la donna, ma amministrare rispettando i cittadini e le cittadine è un’altra cosa. Avezzano non merita la mediocrità ed esige chiare prese di posizione.