Saranno decisive le udienze pubbliche già messe in calendario per l’8 febbraio 2019 per determinare la sorte del mega intervento edilizio noto come “Megalò 2”. Il TAR di Pescara ha infatti fissato per quella data la discussione sul merito sia del ricorso che la Regione Abruzzo ha presentato per chiedere l’annullamento della conferenza dei servizi del Comune di Cepagatti, che ha assurdamente preteso di interpretare i giudizi negativi del Comitato VIA spendendosi nei fatti in favore delle costruzioni a ridosso del fiume, che del ricorso presentato invece dalla SILE (la ditta oggi titolare del progetto già SIRECC) per chiedere l’annullamento dei giudizi negativi espressi e ribaditi in varie sedute dal Comitato regionale per la valutazione dell’impatto ambientale (Comitato VIA).
Nei giorni scorsi il Tribunale amministrativo ha in verità già esaminato le due interconnesse questioni ma soltanto per decidere se sospendere o meno l’efficacia dei provvedimenti. La sospensiva non è stata concessa. Nel caso del ricorso contro le conclusioni della conferenza dei servizi di Cepagatti perché – citiamo alla lettera dall’ordinanza – “le esigenze del ricorrente appaiono meglio tutelabili con la sollecita definizione del giudizio nel merito” fissata appunto per l’8 febbraio prossimo, e perché “l’autorizzazione alla voltura dei titoli edilizi impugnata non preclude l’adozione dei provvedimenti di competenza della Regione ricorrente per la salvaguardia degli interessi cui è istituzionalmente preposta”.
Analogo discorso per il ricorso della SILE: esigenze del ricorrente meglio tutelabili col rapido giudizio di merito e sospensiva non applicabile “non risultando adottati allo stato dai Comuni interessati i conseguenziali provvedimenti sollecitati dal provvedimento impugnato”.
Bocce ferme sino a febbraio, insomma. Il WWF, presente in entrambi i ricorsi rispettivamente in appoggio alla Regione e in opposizione alla SILE, esprime soddisfazione e fiducia per le decisioni del TAR: “Viene nei fatti confermato – spiega l’avvocato del WWF Francesco Paolo Febbo – che, come abbiamo sempre sostenuto, il giudizio di improcedibilità delle precedenti valutazioni positive con prescrizioni del Comitato VIA è pienamente efficace. I permessi a costruire dei Comuni, che non possono in ogni caso prescindere dall’autorizzazione ambientale, restano al momento inefficaci, e secondo noi scaduti e non prorogabili”.
Si ricorda che il WWF, insieme a Confcommercio, Confesercenti e CNA, ritenendo che in quanto sostenuto nei verbali della conferenza dei servizi si ravvisino anche profili di illegittimità penale, ha consegnato già da qualche tempo un articolato esposto alla Procura della Repubblica di Pescara. Insieme alle stesse associazioni sta infine per essere presentato, sempre dall’avv. Febbo, un ricorso al TAR anche contro la proroga dei titoli edilizi concessa dal SUAP Chietino-Ortonese sulla base della contestata conferenza di servizi di Cepagatti.