Meteo. L’anticiclone in rinforzo sarà in perdita di vigore. Dall’Inverno boreale altre irruzioni artiche in vista

Meteo. L’irruzione d’aria fredda di origine polare e successivamente artica degli ultimi giorni è stata soltanto una battuta d’arresto di uno degli Inverni affilati l’uno successivo all’altro che stiamo vivendo nell’ultimo decennio. Le masse d’aria fredda di origine artica hanno oramai lasciato strada scoperta sul nostro comparto euro-mediterraneo. Le correnti d’aria fredda si sono avvitate in senso antiorario all’ultimo impulso freddo della giornata di mercoledì, molto più modesto rispetto al vortice di bassa pressione che ha convogliato l’incanalarsi dell’aria fredda in senso antiorario intorno al sistema depressionario che ha appena attraversato la Grecia e su cui si era posizionato. In questo modo, il blocco anticiclonico che aveva caratterizzato le condizioni meteorologiche sul comparto scandinavo e settentrionale europeo si è espanso orizzontalmente andando a riconquistare non più, tecnicamente parlando, a forma di cuneo, ma a mo’ di promontorio da parte di un’area di alta pressione di origine azzorriana. L’Anticiclone delle Azzorre ha dunque collocato i suoi massimi sull’Europa settentrionale e il Mediterraneo. Questa evoluzione meteorologica non è tipicamente invernale, ma risponde ai canoni di un Inverno relativamente mite e scarsamente provvisto di precipitazioni costantemente importanti anche se di tipo mediterraneo, più attinente alle parentesi invernali delle aree al ridosso dei tropici, spesso attinenti a sbalzi termici, eventi particolarmente rari come sbalzi termici, forti raffiche di vento e nevicate transitorie fino a bassa quota e a quote di alta montagna. In effetti i modelli quadrano assiduamente ad un allineamento dell’Anticiclone delle Azzorre questa volta lungo il meridiano di Greenwich. Questa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre favorirebbe l’avanguardia d’aria molto fredda in movimento dall’area artica, dalla Russia settentrionale e dalla Scandinavia fino all’Europa orientale e in ingresso alla nostra penisola. La mole d’aria fredda potrebbe essere accompagnata da un fronte completamente freddo e privo di un sistema frontale a carattere caldo o fronte caldo al quale in congiunzione e sovrapposizione si occluderebbe dando luogo dapprima a formazioni nuvolose composte da altostrati. Il tempo stabile e soleggiato caratterizzato dalla subsidenza atmosferica che consente l’evaporazione delle nubi innescherà cieli completamente sereni o tersi su tutto il nostro territorio e il contesto europeo centro-occidentale. Nelle zone interne montuose il freddo si percepirà dopo la sfuriata di vento di Grecale e la cessazione sul settore adriatico medio-basso. Il ristagno dell’aria fredda ereditata e favorita innanzitutto dall’irraggiamento notturno a causa delle inversioni termiche incrementerà l’escursione termica tra le temperature massime del giorno invernale boreale, il quale è ancora caratterizzato da scarse ore di luce seppur in leggero aumento successivamente al giorno di Santa Lucia, e le temperature minime della sera, della notte e del primo mattino, le quali nelle aree vallive e sui pendii montuosi si attesteranno al di sotto dello zero, nelle aree concave e vallive in completa assenza di vento e anche della benché minima brezza o bava di vento. Il freddo sarà prossimo ai – 10 gradi centigradi nei Piani di Pezza e nella Valle Maielana che ne fungono da esempi lampanti, a causa anche della non presenza di nuvolosità e dell’azione schiacciante strettamente correlata alla  freddezza e alla convergenza in aumento a quote medio-alte troposferiche annessa alla presenza anticiclonica i cui moti a velocità lente e costanti si riscaldano incontrando pressioni via via maggiori mediante la compressione dell’aria noto come fenomeno fisico in cui l’aria gelida e più pesante si abbassa ai bassi strati e aumenta di temperatura diminuendo di umidità relativa. Dunque le temperature anche nella conca del Fucino mediante l’azione schiacciante del ristagno dell’aria fredda nei bassi strati della Troposfera e la stessa cosa nella conca aquilana, risulteranno nei valori minimi di 3-4 gradi al di sotto dello zero. Un maggiore rimescolamento dell’aria fredda che estinguerà le nebbie in Pianura Padana avverrà a conclusione dell’inizio della prossima settimana quando ci sarà un progressivo afflusso d’aria fredda di origine artico-continentale da nord-est. Entro la metà della settimana che viene, l’afflusso molto freddo di natura artica e continentale dalla penisola balcanica potrebbe essere in procinto di incunearsi attorno ad una bolla d’aria mite in quota la cui bolla fredda rappresentata da una goccia fredda o depressionaria potrebbe andare a strutturarsi direttamente sul bacino del Mediterraneo richiamando la massa d’aria molto fredda di origine artica fino ai nostri ranghi italici, ove si instaurerà un’area di bassa pressione che sarebbero in grado di favorire annuvolamenti e nevicate fino a quote molto basse nonché un vero e brusco abbassamento delle temperature in ambedue i valori. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza di cui gli ensemble sembrano ricombaciare in tutte le corse o “run” modellistici, nella loro interpretazione su ipotetiche direzioni e traiettorie, ne torneremo a parlare nel prossimo aggiornamento meteo in forma scritta.

Vi ringrazio e al prossimo aggiornamento meteo.

rc

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