Meteo. Non solo Roma Est allagata e invasa dalla grandine. Spiragli di bel tempo, poi arriverà un’altra perturbazione

Meteo. Il vortice di bassa pressione formatosi sul Tirreno centro-meridionale, si sposterà verso sud-est continuando ancora ad interessare il Centro-Sud e il resto dell’Italia meridionale attraverso un’alternanza tra nuvole, sprazzi di Sole e piogge anche a carattere temporalesco; piogge sparse hanno interessato il nostro litorale abruzzese, ove si è verificato più di qualche allagamento. Nella giornata di mercoledì e fino a venerdì, una propaggine di alta pressione riporterà bel tempo sull’Italia, le temperature minime sulle nostre zone montuose potrebbero risultare molto basse, perciò farà freddo di notte e al primo mattino.

Nelle immagini sottostanti, Roma invasa dall’acqua e della grandine a causa di un nubifragio lampo e una copiosa grandinata scaturente dal forte temporale (maggiormente colpita è stata Roma Est).

Nella giornata di sabato, una perturbazione dal Nord Atlantico attraverserà le regioni settentrionali, colpendo in particolare modo il nord-ovest, poi si sposterà verso i settori tirrenici e il Centro Italia, dando luogo a nuvole e piogge anche sulla nostra regione Abruzzo, specie sulla Marsica.

 

Anche grazie alla fotografia sottostante scattata dall’escursionista Fabio Antifora, abbiamo un’immagine del Monte Velino stamani imbiancato dai rovesci di neve che hanno raggiunto quote medio-alte ieri sera, quando un nocciolo freddo rappresentante una perturbazione nord-atlantica, ha fatto ingresso dall’Adriatico al Tirreno, dando luogo ad un sistema di temporali che, attraverso la mole di correnti discensionali, ha mulinato aria fredda polare-marittima verso il basso, facendo nevicare ad alta montagna (tipico autunnale).

L’aria più fredda in quota di origine polare è in questo modo scivolata sulle bolle d’aria calda e umida sia marittime lasciate in loco anche e soprattutto dalle ottobrate che dall’isola di calore urbana specie quella di Roma che ha raddoppiato l’intensità delle correnti ascensionali, quadruplicando, per via dell’aria inquinata, la quantità di nuclei di condensazione poiché essi stessi nascono dagli agenti inquinanti o dal particolato atmosferico o PM10. In effetti, il radar innalza qualunque possibilità che, l’enorme quantità di ghiaccio o grandine riversata verso il basso dalle correnti discensionali delle nubi temporalesche, sia stata dovuta ad una maggiore presenza di polveri sottili che agevola il riprodursi di nuclei di condensazione presenti nelle nubi a sviluppo verticale, proprio perché a sviluppo verticale, essi stessi sono composti da acqua allo stato di sopraffusione,  ghiaccio sotto forma di germi e cristalli che unendosi e sollevandosi tramite il moto ascensionale si trasformano in chicchi.

Grazie

rc

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