Meteo. Temporale V-Shaped sul Mar Ligure verso le regioni di nord-ovest – Cosa sono e come si formano

Meteo Didattica. Nell’immagine satellitare del MeteoSat.it, il Meteorologo Andrea Corigliano, ci fa notare la formazione di un V-Shaped, ovvero una serie di multicelle temporalesche a forma di V. Questi temporali, specie nel loro nucleo interno, ossia nella parte iniziale della V, possono risultare caratterizzati da precipitazioni molto intense o a carattere di nubifragio/alluvionale. È proprio dove si verificano i fenomeni più forti, ossia, come dicevo, sulla punta della V, che si possono presentare pure delle zone “supercellulari”, per lo sviluppo di fenomeni vorticosi dovuto all’intensa rotazione dei venti o delle correnti d’aria, da non confondere però con le “Supercelle” che possono generare Tornado, ma trattasi di raffiche di vento discensionale, le quali si aprono a ventaglio appena si schiantano contro il suolo, generando Wind Shear. Come ci fa osservare, il sistema temporalesco che si è strutturato, si autorigenera perché, soprattutto in questi casi, le correnti ascensionali, possano essere continuamente alimentate dal calore o dall’energia termica del mare avente in genere superficie più mite o più calda della norma, ma non sempre.

Immagine del MeteoSat illustrata da Andrea Corigliano

Prima del passaggio di un fronte freddo di una saccatura o bassa pressione a forma di insenatura o lungo il ramo pre-frontale stesso, lungo il quale si originano nuvole e precipitazioni, ove vengono risucchiate correnti da sud-ovest che trasportano un enorme quantitativo di umidità a tutte le quote, sul ramo ascendente e potenzialmente instabile, proprio per questi motivi, si attiva la formazione di tali torrioni di ghiaccio e di vapore acqueo, i cumulonembi (o nubi temporalesche), i quali crescono verticalmente, si espandono e divergono, più la divergenza aumenta, al contrario dei normali temporali, siccome la corrente ascendente è notevolmente alimentata, più le correnti discensionali, più fresche e foriere di precipitazioni che vanno verso il basso, non riescono a spengere i violenti moti convettivi perché l’ascensione (per spinta di Archimide), è alimentata dalla risalita sciroccale al suolo o da queste ultime correnti da sud/sud-est che si caricano di umidità sorvolando la superficie del Mar Mediterraneo e dei suoi bacini. Il focolaio di temporali accresce e raggiunge la corrente a getto di demarcazione alle alte quote della Troposfera che risucchia il moto verticale mantenendolo in forma per un lungo periodo di tempo e si rigenera, quando le correnti verticali ascendenti e discendenti interne alle nubi temporalesche, non riescono più a sorreggere l’enorme quantitativo di precipitazioni che si innesca e che fa aumentare anche le cariche positive e negative, scendendo attraverso raffiche di vento e sotto forma di intensi rovesci, localmente in grado di provocare alluvioni con lo straripamento di fiumi e torrenti nonché di nubifragi nelle aree urbane. Quando l’alta pressione che sia locale (cosiddetto “naso padano”) o posta sull’Europa orientale, essa blocca il flusso portante del temporale V-Shaped facendolo divenire recalcitrante o stazionario sulla stessa zona, dando luogo a “drammatici” eventi alluvionali e, purtroppo, a disastri idrogeologici. Un sistema temporalesco a V-Shaped può attraversare la penisola o qualsiasi area geografica anche attraverso un fronte freddo e occluso ma in questi casi segue l’onda stessa ed è molto rapido non causando fenomeni estremi ma comunque raffiche di vento associate a temporali localmente anche di forte intensità.

rc

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