Cara Linda,
sembra ormai passato così tanto tempo da quando, bambini, muovevamo i primi passi in quel campetto che era il nostro tempio immacolato. Ricordo benissimo, in maniera indelebile, il tuo sorriso quando venivi a giocare con noi. Un sorriso fiero. Consapevole. Già da allora, quando con l’incoscienza di una bambina “affondavi” i tuoi tackle, quando determinata “domavi” una mandria di ragazzini inferociti, il tuo destino iniziava a delinearsi. Il sogno iniziava a materializzarsi.
Oggi, a un passo da quello che sarà l’esordio della nostra nazione verso un cammino ostico e pieno di insidie, non sono in grado di immaginare l’emozione che ti pervade. Non posso e non potrò mai immaginare cosa si riesce a provare, nel profondo del cuore, quando si è chiamati a difendere i colori della propria patria! Quel qualcosa che, insieme a te, inconsciamente e quasi inconsapevolmente, abbiamo sognato tutti insieme mentre le nostre mani e le nostre ginocchia si sbucciavano franando sul cemento del “nostro” Maracanà!
Non potrò mai provare, dicevo, quell’emozione che proprio in queste ore sta stringendo il tuo stomaco però, sono sicuro, potrò riconoscere quel portamento fiero che già da allora ti contraddistingueva. Riconoscerò la tua grinta. La tua classe. Riconoscerò quell’orgoglio che ti caratterizza e che, per tuo tramite, caratterizzerà anche noi: me e tutti quei bambini, ormai cresciuti, che hanno avuto la fortuna di condividere con te l’inizio di questa magica storia!
Potrei dirti mille cose eppure quella che si materializza alla mia penna è: Vai Linda! Vai e mostra a tutti quella caparbietà che, insieme a tutto il resto, ti ha fatto diventare la campionessa che sei. Insegna a una nazione intera, insieme alle tue magnifiche compagne di avventure, che cosa vuol dire credere nei propri sogni al di là dei pregiudizi, al di là di quella pochezza mentale che è arma degli stolti. E infine, ma non per ultimo, mostra al mondo intero quanto “tosti” sono gli abruzzesi e i marsicani!
Ti saluto dicendoti: grazie! Grazie infinitamente perché quello che ci stai regalando è impagabile!
Sono convinto che, quando ti vedrò lottare per i nostri colori con l’azzurro di quella maglia addosso, non potrò far altro che tornare indietro nel tempo, su quel campetto di cemento, quando la tua coda sventolava libera nell’aria alla ricerca di quel sogno che è da sempre sinonimo di libertà. “Forza e onore”, allora, abbattete ogni pregiudizio, dritte verso l’obiettivo magari, perché no, accompagnate dal suono di un dolce “poporopopopopo” dipinto di rosa.